Le “Visioni apocrife” di Giacomo Costa inaugurano gli spazi di smART. Nuovo spazio romano per l’arte contemporanea, pensato in forma di polo culturale indipendente. Tra didattica, esposizioni, incontri
Un nuovo spazio culturale a Roma, tutto dedicato alla diffusione e valorizzazione delle arti visive e della scena contemporanea, tra artisti emergenti e nomi di rilievo internazionale. Si chiama smART e nasce dall’incontro di tre donne, tutte appassionate d’arte, con background e percorsi differenti, ritrovatesi per questa nuova sfida: Margherita Marzotto, Presidente dell’associazione culturale, Stephanie […]
Un nuovo spazio culturale a Roma, tutto dedicato alla diffusione e valorizzazione delle arti visive e della scena contemporanea, tra artisti emergenti e nomi di rilievo internazionale. Si chiama smART e nasce dall’incontro di tre donne, tutte appassionate d’arte, con background e percorsi differenti, ritrovatesi per questa nuova sfida: Margherita Marzotto, Presidente dell’associazione culturale, Stephanie Fazio, direttore dello spazio espositivo, e Giorgia Rissone, responsabile per la didattica.
L’idea è quella di creare un polo per l’arte contemporanea che sia realmente capace di aggregare ed avvicinare il pubblico, mettendo al centro al figura dell’artista e le opere: l’esigenza, sempre più diffusa, di abbattere le barriere e accorciare le distanze tipiche di grandi gallerie e di certi spazi istituzionali, orienta anche questa nuova realtà capitolina. Un’esigenza che – guardando al clamoroso exploit del non profit – passa per l’attuazione di pratiche e approcci alternativi. Tre le dimensioni progettuali: una espositiva, una didattica e una conoscitiva e d’approfondimento. Dunque, in sostanza, smART significa mostre, laboratori, attività di formazione, incontri, dibattiti, confronti.
Si parte con un artista italiano, Giacomo Costa, e la sua Visioni apocrife, a cura di Francesca Valente. Selezionati dalla sua produzione una ventina di paesaggi urbani, elaborazioni di straordinario impatto visivo, che in questi anni hanno portato fortuna e una forte riconoscibilità al lavoro di Costa. Sono spazi enigmatici, inquietanti, eppure incredibilmente realistici, visioni esacerbate in cui la forza plastica, derivata da un utilizzo della tecnologia portato agli estremi, convive con una sensazione di spaesamento, di surrealtà, di vertigine. Fotografia, cinema, architettura, science fiction e richiami alla grande arte italiana del ‘700 e dell’800, si mescolano in queste romantiche ambientazioni, virate verso un uso massiccio di effetti speciali grafici: dalla pittura al grande schermo, passando per la ricerca fotografica e quella digitale, il lavoro di Giacomo Costa saccheggia differenti immaginari, traducendosi in un’operazione scenica dichiaratamente estetizzante e seduttiva.
Lavori in corso, al momento, in attesa dell’inaugurazione, da segnarsi in agenda: 15 ottobre 2013, in Piazza Crati 6/7, zona interessante e non convenzionale per una galleria, in area centro-Nord, quartiere Trieste. Ci sarà poi tempo fino al 29 novembre per godersi la prima mostre targata smART.
– Helga Marsala
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