Bellezze in Laguna, capitolo II. Promosse e bocciate sul red carpet: ecco l’impietoso giudizio sulle star che sfilano a Venezia. Outfit regale, chic, sfacciato o inappropriato?
Com’è fashion Venezia. Di sicuro durante la Mostra del Cinema: continuano le passerelle di divi e dive del piccolo e grande schermo, ma anche dell’arte, del giornalismo, della mondanità più spiata, ammirata, chiacchierata. Tante le pellicole e tante le mise sotto i riflettori. Dopo una prima tornata, rieccoci con una sfilza di nuovi outfit, raccontati […]
Com’è fashion Venezia. Di sicuro durante la Mostra del Cinema: continuano le passerelle di divi e dive del piccolo e grande schermo, ma anche dell’arte, del giornalismo, della mondanità più spiata, ammirata, chiacchierata. Tante le pellicole e tante le mise sotto i riflettori. Dopo una prima tornata, rieccoci con una sfilza di nuovi outfit, raccontati e commentati con un occhio al dettaglio: è da lì, notoriamente, che passano lo charme, lo stile e l’intelligenza sartoriale.
Partiamo subito dal cinema italiano e da qualcosa che ci ha convinti molto. L’attrice Francesca Cavvalin mette in scena un’abile simmetria: gotica e insieme angelica, principessa delle nevi o delle tenebre. Abito bicolore in seta e organza di Barbara Casasola, immacolato sul davanti, viola-melanzana sul retro; trasparenza di velo sul petto ma con collo alto, maniche lunghe e gonna a campana che scivola a terra. Trucco l’Oreal in tono – le labbra dark disegnate da un velvet prugna – e un morbido chignon sulla nuca, a incorniciare il volto. Drammaticamente regale.
Promossa anche Mia Wasikowska, brava protagonista di Tracks, il film di John Curran. Al photocall inaugurale arriva con un completo Proenza Schouler super chic, maglia neutra e gonna plissè di ottima fattura, scolpita da un segno grafico irregolare nero su bianco. Poi, sul fiammante tappeto, conferma il classico e indossa un abito a sirena nero Nina Ricci, essenziale quando lussuoso: pizzo sul top all’americana e taffetà per la gonna strutturata. Bellissima.
Ci riprova con Fausto Puglisi la modella Natalia Borges, ma è peggio della prima sera: osa il corto – l’unica – e sfoggia uno stile da velina punk, mescolando aderenze in pelle, tartan, maquillage deciso, collana (finta?) sfarzosa, abbronzatura californiana e vertiginosi sandali a stringhe. Tutto tra il rosso e il nero: armi affilate, da maneggiare con cura.
Coppia da favola quella di Alice Kim Cage e Nicolas Cage, insieme per il film Joe. Fascino da vendere per lui, perfetto in un clasisco completo nero, e per lei, seduzione orientale esaltata da una morbida tunica verde marcio. Diversissime Emma Dante e Alba Rohrwacher, protagoniste dell’apprezzato Via Castellana Bandiera, pellicola d’esordio per la regista teatrale palermitana. La prima è in Alba Ferretti, impeccabile crepe di seta grigia con classico stampato floreale; l’altra sceglie un nero assoluto di Armani, con un taglio da maestro: corpetto disegnato da due ali in velluto che spingono la scollatura fino alla maxi cintura, lasciando la schiena libera e accompagnando i minuscoli seni. Come valorizzare un fisico adolescenziale, esaltandone la grazia.
Alberta Ferretti è forse la stilista più gettonata. Tra le altre la scelgono Fiammetta Cicogna, che per il secondo giorno abbandona il colore e sceglie anche lei la soluzione bianco-nero, con una creazione di grande semplicità e ricercatezza; e poi l’attrice russa Ksenia Rappoport, che appare in lungo verde acqua sul red carpet e in abitino color ottanio per la festa Uomo Vogue: chic ma scialbi, tutti e due.
Molti gli appuntamenti culturali, tra cui le proiezioni del ciclo di corti Women’s Tales – nell’ambito delle “Giornate degli Autori” – promosso da Miu Miu e con cena inaugurale Prada, a Palazzo Ca’ Corner Della Regina. Un’occhiata a qualche mise. Frida Pinto ha un vestitino rosso corallo Miu Miu che pare uscito da uno scaffale dei saldi di H&M; la palestinese Hiam-Abbass, regista de Le donne della Vucciria, si presenta con un prendisole a pois rubato dal set di Happy Days, ma con effetto casalinga di Voghera al mare, aggravato dalla scarpa grossa e tozza; Carey Mulligan, pure lei in Miu Miu, indovina il look hipster, con occhialoni tartarugati da nerd e collettino collegiale, ma una stiratina avrebbe tolto l’effetto sciatto; ottima Michelle Dockery, che con quel caschetto moro può indossare ciò che vuole; in questo caso è un mini abito a sacco in seta rossa – Miu Miu, manco a dirlo – perfetto nei dettagli: polsi, spalle, taschine. Un po’ Lolita, un po’ ragazza Piper, un po’ sexy bobo.
Male per la scrittrice Robyn Davidson, che col suo romanzo autobiografico ha ispirato Tracks. Sul tappeto sfoggia un vestito (troppo) stretto in lurex e pizzo, facendo di tutto per sembrare bassa e larga: gonna a metà polpaccio con tronchetti di camoscio – per un inevitabile effetto gamba segata – tessuto stretch e collant pesanti (a fine agosto). Ma perché?
Chiudiamo con la madrina della Mostra, Eva Riccobono. Abbandonato il reiterato look Armani da fatina canida, inciampa sul Dior. Capo in chiffon piuttosto originale, ma addosso a lei inesistente: modello straccetto su stampella, con l’aggravante di aver sbagliato contesto. Va bene per un opening pomeridiano, non certo per il gala. Com’è spietata Venezia. In sala, quanto in passerella.
– Helga Marsala
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