Lido Updates: è la giornata di Gianni Amelio, ma Antonio Albanese non salva un film prevedibile. Di scena anche Philippe Garrel e Tsai Ming Liang
A tre giorni dalla chiusura di una Mostra del Cinema che si è rivelata poco emozionante, con una forte diminuzione di presenze e con la stampa internazionale che comincia a lasciare il lido, la mattinata è stata dell’italiano Gianno Amelio. Lui concorre per il Leone d’Oro con L’intrepido. Non ce la farà. Antonio Albanese nella […]
A tre giorni dalla chiusura di una Mostra del Cinema che si è rivelata poco emozionante, con una forte diminuzione di presenze e con la stampa internazionale che comincia a lasciare il lido, la mattinata è stata dell’italiano Gianno Amelio. Lui concorre per il Leone d’Oro con L’intrepido. Non ce la farà. Antonio Albanese nella vita fa il rimpiazzo. Il rimpiazzo di chi per qualche ragione si assenta dal lavoro e non per questo non riesce ad essere felice o a contribuire alla felicità altrui. Peccato. La scelta di Albanese, su cui il personaggio è stato cucito su misura, maschera triste e solitaria, non viene esaltata da una sceneggiatura adeguata. Troppi luoghi comuni su un problema serio che poteva avere derive interessanti e invece si riduce all’ennesima oleografia su una gioventù priva di spessore e vagamente artistoide.
Nel tardo pomeriggio in programma due proiezioni sovrapposte, per cui si dovrà decidere a favore di Tsai Ming Liang oppure di Philippe Garrel. Noi opteremo per il primo, in lizza con Stray Dogs, sul quale riponiamo molte speranze. Il film sarà in concorso anche al Festival di Toronto tra pochi giorni ed è stato annunciato dal regista come l’ultima opera narrativa. Infatti da questo momento in poi si lui dedicherà completamente alla videoarte. Il tema sembra vertere su una storia di emarginazione. Un uomo e i due figli sopravvivono miseramente con qualche spicciolo guadagnato in piccole attività e cibo rimediato nelle offerte dei supermercati. La famiglia si rifugia ogni notte in un edificio abbandonato una delle cui pareti è decorata da un’immagine che ammalia il padre dei ragazzi. All’improvviso compare una donna: è il suo compleanno. Lei sembra essere la chiave per l’interpretazione dello strano comportamento dei tre personaggi.
Nessuna attinenza con La jalousie di Philippe Garrel, una storia d’amore e tradimento sullo sfondo della passione per il teatro. Povertà, sacrifici e inganno regolano le interazioni tra i personaggi. “L’idea alla base di questo film è di far recitare mio figlio Louis nella veste di suo nonno all’età di trent’anni – ha commentato il regista –. Il film racconta la relazione che mio padre ebbe con una donna quando io ero bambino e l’impegno di farmi crescere gravava sulle spalle di mia madre. Ammirando l’amante ho fatto inconsciamente ingelosire la mia madre esemplare. Ecco l’origine storica di questo film contemporaneo: mio figlio che interpreta mio padre quando quest’ultimo aveva trent’anni“. Tra poche ore sapremo di cosa si tratti effettivamente.
– Federica Polidoro
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