Lido Updates: ultime battute per il Festival. Si attendono i premi, ma i nomi ci sono già. Impossibile sfibbiare qualche tip a giurati e insider vari. E allora via con le scommesse…
Abbiamo tanato Andrea Arnold, membro della giuria, nell’ascensore dell’Excelsior; e naturalmente abbiamo provato a estirparle qualche clue sui possibili vincitori. Lei irremovibile, ha taciuto; ma ci ha confermato che i nomi sono già pronti a poco più di 24 ore dalla cerimonia di premiazione. Vagando nell’area Festival, che nel frattempo è rimasta semideserta, abbiamo provato […]
Abbiamo tanato Andrea Arnold, membro della giuria, nell’ascensore dell’Excelsior; e naturalmente abbiamo provato a estirparle qualche clue sui possibili vincitori. Lei irremovibile, ha taciuto; ma ci ha confermato che i nomi sono già pronti a poco più di 24 ore dalla cerimonia di premiazione.
Vagando nell’area Festival, che nel frattempo è rimasta semideserta, abbiamo provato a rubare lacerti di discussione ai membri dell’Industry o della superstampa nazionale e internazionale e mai come quest’anno le idee di tutti risultano assai confuse. Come anche a noi era sembrato sin dalle prime battute, la corrente edizione non è stata delle più memorabili: stabilire il vincitore, in fondo, dipende più da valutazioni di politiche interne alla giuria che dall’effettiva qualità.
Ma andiamo per ordine. Secondo StanleyBet il favorito è Philomena di Stephen Frears, seguono pari merito gli orientali Miyazaki e Tsai Ming Liang. Fuori gli italiani – e come non essere d’accordo, aggiungiamo noi – anche se un premio collaterale a Gianfranco Rosi per Sacro Gra ci sta tutto: almeno fa ridere.
Tom a la ferme di Xavier Dolan è in fondo alla lista, invece, insieme a Tracks di John Curran. Nel limbo dell’incertezza vagano James Franco (Child of God), Terry Gilliam (The Zero Theorem), Garrel (La Jalousie), Amos Gitai (Ana Arabia) e Avranas (Miss Violence). Fuori anche Merzak, con l’ultimo film in concorso proiettato oggi.
Sempre secondo quanto detto dagli scommettitori inglesi – che però a volte dichiarano il contrario di quello che pensano – qualche possibilità sembrano averla anche il documentario The Unknown Known di Errol Morris e Die Frau Des Polizisten di Philip Groning.
E Artribune di tutto ciò che pensa ? Nel nostro ideale podio si mescolano i desideri personali, i gusti soggettivi, qualche considerazione di tipo pragmatico-politica e anche la disperazione per un festival che si chiude senza aver quasi completamente scalfito le nostre anime.
C’è poi da considerare altri due o tre fattori. Miyazaki annuncia il suo ritiro dal mondo dei cartoni animati ed è quindi ad alto rischio premio, nonostante questo sia forse il film meno interessante di tutta la sua carriera. Se poi ci aggiungiamo la presenza di Sakamoto in giuria, il risultato sembra scontato (Premio Speciale della Giuria?). Ma anche Tsai Ming Liang ha annunciato che non farà più film dopo Stray Dogs e lui con Venezia ha un legame forte e antico, per cui se anche non dovesse ritirare la regia, un premio a casa secondo noi se lo porta comunque e potrebbe essere proprio il Gran Premio della Giuria. Poi, visto che Presidente è Bertolucci e Garrel figlio è stato suo attore in The Dreamers, qualcosa accadrà intorno a La Jalousie. Rimangono ancora due premi: Miglior sceneggiatura e miglior interpretazione maschile. Il primo noi lo diamo a La moglie del poliziotto di Groning, visto che il nostro miglior attore è Steve Coogan, dell’altro film scritto bene: Philomena. Poi un qualsiasi premio va a Rai Cinema, ma non importa per quale film. Questo è quanto possiamo affermare, a meno che non ci siano colpi di scena o soffiate che anticipano eventuali inversioni dell’ultimo minuto. Ma per questo bisognerà attendere almeno sino a domani.
– Federica Polidoro
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