“Nel futuro ognuno sarà famoso per quindici minuti”. Per il momento, cari studenti, beccatevi Warhol alla maturità…
Ogni anno la stessa storia. La “notte prima degli esami” si consuma, tra una tazzina di caffè e l’altra, nel gioco d’azzardo del toto-tema. E se un tempo c’era il tam tam telefonico, nei giorni scorsi la Rete era un pullulare di congetture sulla prima prova della maturità 2011 che, nell’anno della tragedia di Fukushima […]
Ogni anno la stessa storia. La “notte prima degli esami” si consuma, tra una tazzina di caffè e l’altra, nel gioco d’azzardo del toto-tema. E se un tempo c’era il tam tam telefonico, nei giorni scorsi la Rete era un pullulare di congetture sulla prima prova della maturità 2011 che, nell’anno della tragedia di Fukushima e del Centocinquantenario, vedevano in pole position il nucleare e l’Unità d’Italia (ipotesi francamente da principianti, tanto erano banali).
Sicché stamattina non era trascorsa manco un’ora dall’apertura dei plichi, che già trapelavano le prime indiscrezioni, via via più nitide. Che, tenetevi forte, annunciavano tra le tracce proposte quella sul proverbiale “quarto d’ora di celebrità” di Andy Warhol, come spunto per una riflessione sulla fama effimera e accanitamente perseguita, soprattutto nell’era di reality e talent show e dei social media.
Grazie al papà della Pop Art l’arte contemporanea fa dunque il suo ingresso in un mondo della scuola dove raramente chi studia storia dell’arte arriva oltre il Cubismo. E a proposito di Novecento, nella seconda traccia, tra i documenti proposti per il saggio breve (o articolo di giornale) su amore, odio e passione figurano Il bacio di Klimt, Ettore e Andromaca di de Chirico e Gli amanti di Picasso.
Pare in ogni caso che proprio il tema di attualità, cioè quello ispirato a “zio” Andy, sia tra i più gettonati. Un buon auspicio per la sospirata divulgazione dell’arte contemporanea nella scuola? Magari in futuro potremo aspettarci un bel tema ispirato a Beuys: Kunst=Kapital o La rivoluzione siamo noi sarebbero mica male…
– Anita Pepe
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