Curata da Flaminio Gualdoni e Franco Calarota, l’antologica di Renato Guttuso (Bagheria, 1912 – Roma, 1987) allestita al MAR di Aosta riunisce oltre 50 opere fra dipinti a olio e acrilici, chine e acquarelli, provenienti da collezioni private e dal Mart. Opere che testimoniano il percorso dell’artista, che rielabora nella sua pittura gli stimoli di matrice espressionista, le suggestioni dell’arte popolare della sua terra di origine senza dimenticare l’influenza del cubismo di Picasso, conosciuto personalmente nel 1946. I temi tipici sono affrontati da Guttuso con grande libertà d’immaginazione e originalità di soluzioni, siano essi paesaggi urbani o soggetti sociali.
Attraverso un percorso espositivo articolato, il visitatore instaura così un dialogo con l’opera di un pittore che cerca la verità proprio nella relazione con il pubblico. Sin dalla metà degli Anni Trenta, infatti, la scelta di Guttuso è stata chiara, in nome di una figurazione che da un lato recuperava in modo critico l’identità antica della pittura, la sua capacità di farsi racconto ed emblema, e dall’altro era lo specchio di un rapporto intenso e drammatico con la storia. “Vorrei arrivare alla totale libertà in arte”, scriveva, “libertà che, come nella vita, consiste nella verità. Sempre ha contato, soprattutto per me, il rapporto con le cose. Trovare, o credere di trovare questo rapporto (naturalmente non stabile, né fisso) ha significato, in qualche modo, tentare la possibilità di comunicare tale rapporto. Un’arte senza pubblico non esiste”.
La pittura di Guttuso affronta temi di genere, fondendo registri che vanno dall’amore per il Rinascimento e il Seicento all’umore popolaresco, dalla sintesi formalmente forte alla narratività, dall’evidenza potente delle cose all’allegoria. Con la sua arte partecipa anche al dibattito delle avanguardie, di cui ha piena consapevolezza ma che guarda sempre da un punto di vista di piena autonomia. Fra i dipinti presenti in mostra si segnalano la drammatica Partigiana assassinata del 1954, il visionario Bambino sul mostro del 1966 e l’epico Comizio di quartiere del 1975, mentre fra le grafiche spiccano i 12 disegni dello Zodiaco.
Federica Giommi
Aosta // fino al 22 settembre 2013
Renato Guttuso – Il realismo e l’attualità dell’immagine
a cura di Flaminio Gualdoni e Franco Calarota
Catalogo Silvana Editoriale
MAR – MUSEO ARCHEOLOGICO REGIONALE
Piazza Roncas 12
0165 275902
[email protected]
http://www.regione.vda.it/
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