Una sinfonia per Candas Şişman. Tra scrittura grafica e composizione sonora

Dopo un periodo di residenza presso il BAF di Budapest, l'artista turco Candas Şişman ha dato corpo alla sua ricerca sul suono e sul inguaggio, con una performance visivo-musicale. Partiture non convenzionali, per flussi di suoni sperimentali

Possiamo definire una partitura come una scrittura musicale, che della musica opera una visualizzazione, traducendola in segni e dunque in immagine? O è forse la musica solo un’interpretazione acustica di una partitura visiva, di un testo composto da simboli, codici, valori? Una soglia sottile, quella tra le due accezioni. Un soglia che spesso si è dissolta, impallidita, complicata, sfilacciata. E lungo la quale si è consumato, nei secoli, il miracolo di alchimie creative sempre nuove.
Candas Şişman, giovane artista turco dedito alla ricerca elettronica, sonora e multimediale, nato a Smirne nel 1982, fondatore di NOHlab studio con Deniz Kader, ha esplorato questo complesso campo estetico-linguistico attraverso il suo recentissimo SYN – Phon: un progetto elaborato la scorsa estate, durante un suggiorno di ricerca presso la Budapest Art Factory (BAF), come secondo ospite del programma di residenze annuale dell’Istituto ungherese.

Candas Şişman, SYN - Phon, 2013

Candas Şişman, SYN – Phon, 2013

Il lavoro è sfociato in un evento performativo, tenutosi la sera del 29 giugno, insieme ai musicisti  Barabás Lőrinc e Ölveti Mátyás: tromba, violoncello e suoni registrati dallo stesso Şişman in luoghi diversi di Budapest, si fondono con la notazione grafica concepita come flusso armonico ed astratto. Un esperimento di composizione, scrittura ed improvvosazione, tra arte del suono e arte del calcolo numerico, offerto al pubblico in una forma coinvolgente; il tutto partendo da una comparazione teorica tra la comunicazione concreta, codificata, conservativa della lingua e quella effimera, universale, audace della musica. Così, tra quel “syn” e quel “phonè” c’è tutta la condivisione e il simultaneo risuonare delle voci, le forme, le icone, le energie intercettate lungo il solco del linguaggio e tramutate, dall’arte, in esperienza demiurgica, di capovolgimento e di rottura. Nuove scritture, nuove visioni, fuori dalle linee già tracciate.

Helga Marsala

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, editorialista culturale e curatrice. Ha insegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a lungo,…

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