Tutte le immagini in anteprima sul Wim Wenders fotografo in scena alla Casa della Fotografia di Napoli. Non solo cieli, oceani, boschi e scorci cittadini…
“Supporre magari, invece di sapere sempre tutto“. Poetico, visionario, estatico, altissimamente umano, carnalmente filosofico. Gli scatti di Wim Wenders sono come la sua cinematografia e queste sue parole: una finestra spalancata sul possibile, su un oltre indefinito, inafferrabile e nubiforme, abitato da quegli angeli di cieli sopra metropoli come dagli acrobati quotidiani che lottano col […]
“Supporre magari, invece di sapere sempre tutto“. Poetico, visionario, estatico, altissimamente umano, carnalmente filosofico. Gli scatti di Wim Wenders sono come la sua cinematografia e queste sue parole: una finestra spalancata sul possibile, su un oltre indefinito, inafferrabile e nubiforme, abitato da quegli angeli di cieli sopra metropoli come dagli acrobati quotidiani che lottano col fango fecondo e sapido dei voli di ogni giorno sulla terra. L’al di “dove” di una metafisica che svela il vero senso dell’essere e come quei due mondi vissuti da quei diversi cittadini possano, inspiegabilmente, incastrarsi e offrire proprio nella loro integrazione la chiave della verità.
Immagini e parole inscindibili in mostra come nei suoi capolavori cinematografici, parole oniriche come sforzo di comprensione del reale non troppo lontane, nella memoria, dagli intensi monologhi, sospesi tra cielo e terra, filosofia e narrazione, dei suoi personaggi: uno su tutto, quello dell’epilogo de “Il cielo sopra Berlino”. Intercettate il giorno dell’inaugurazione, la curatrice Adriana Rispoli e Greta Dombrowski, rappresentate di Wenders Images, raccontano cosa questa mostra può svelarci in più o meglio sull'”artista integrale” Wim Wenders…
– Diana Gianquitto
www.polomusealenapoli.beniculturali.it
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