È Milano, è capace anche di questo: ieri annunciava due nuovi musei, oggi l’apertura di Lisson, una delle big galleries globali
L’abbiamo avvertito spesso, di andarci piano, parlando di lentezze, ritardi, temporeggiamenti di Milano sul fronte del contemporaneo. Perché quella – anche il nostro presidente del consiglio lo ricorda spesso no? – è la città “del fare”, ed è capace di stupire tutti, in qualunque momento. Ieri noi stessi di Artribune annunciavamo con grande rilievo la […]
L’abbiamo avvertito spesso, di andarci piano, parlando di lentezze, ritardi, temporeggiamenti di Milano sul fronte del contemporaneo. Perché quella – anche il nostro presidente del consiglio lo ricorda spesso no? – è la città “del fare”, ed è capace di stupire tutti, in qualunque momento.
Ieri noi stessi di Artribune annunciavamo con grande rilievo la presentazione del progetto Intesa Cultura, che fra molto altro porterà all’apertura a Milano di due nuovi musei, uno dedicato all’Ottocento, uno – un altro – al Novecento. Ed in una location centralissima e vitale come può essere Piazza della Scala. Oggi a tambur battente arriva l’annuncio dello sbarco sotto la Madonnina a settembre – data di debutto del primo dei due musei di cui sopra – della sede italiana della Lisson Gallery, player londinese da anni nella top ten di chi-decide-le-cose-dell’arte a livello globale. Evento ancor più di rilievo, visto che si tratta del suo primo spazio internazionale in 44 anni di attività: e troverà casa in via Zenale – a due passi dal Cenacolo leonardiano, per capirci -, in un palazzo del 1901, in uno spazio ristrutturato a firma degli architetti Filippo Taidelli e Piero Castellini Baldissera, in collaborazione con i designers Katharina Schmezer ed Hermann Stucki.
La Galleria, diretta da Annette Hofmann, già parte del team londinese di Lisson Gallery dal 1998 al 2006, sarà inaugurata con una mostra collettiva curata dall’artista Lisson Ryan Gander, con lavori realizzati da altri artisti Lisson, tra cui Allora & Calzadilla, Cory Arcangel, Art & Language, Gerard Byrne, Spencer Finch, Haroon Mirza, Jonathan Monk, Giulio Paolini e Lawrence Weiner.
Il fondatore e direttore della Lisson Gallery Nicholas Logsdail ha detto: “La decisione di aprire uno spazio a Milano è stata ispirata da molteplici ragioni, tra cui il legame particolarmente forte che la galleria ha stretto nel tempo con importanti collezionisti e musei in Italia, e la particolare vicinanza della città alla Svizzera, alla Germania e alla Francia. Milano, che ha una dimensione europea ed è già palcoscenico internazionale per il design e la moda, si sta affacciando con sempre maggiore slancio sulla scena internazionale dell’arte contemporanea. Con questo progetto, Lisson riafferma un punto essenziale della propria filosofia: la ricerca e la sperimentazione di sempre nuovi percorsi”.
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