Ancora Biennale di Mosca, ancora immagini dal Manege. E dal Film Program, dove a dare “More Light” ci sono personaggi come Simon Starling, Apichatpong Weerasetakhul e Almagul Menlibayeva
Passano da un aereo all’altro, Olga Shishko ed Elena Rumyantseva, rispettivamente direttrice e program director di MediaArtLab, incubatore moscovita di creatività multimediali e di nuove tecnologie. Passaggio obbligatorio a Linz per Art Electronica, poi Italia per la Biennale di Venezia e per prendere contatti con artisti e critici, per progetti futuri. Ma poi rientro a […]
Passano da un aereo all’altro, Olga Shishko ed Elena Rumyantseva, rispettivamente direttrice e program director di MediaArtLab, incubatore moscovita di creatività multimediali e di nuove tecnologie. Passaggio obbligatorio a Linz per Art Electronica, poi Italia per la Biennale di Venezia e per prendere contatti con artisti e critici, per progetti futuri. Ma poi rientro a casa, dove preme l’organizzazione della Biennale di Mosca: sono loro infatti a coordinare il Film Program della rassegna di Catherine de Zegher, una delle sezioni apparecchiate negli sterminati spazi dell’ex Maneggio. Consegna, dare una lettura filmica del tema More Light – Bolshe Sveta, per loro -: “nella nostra selezione trovano posto interpretazioni che vanno dal reale al filosofico, dal materiale all’immateriale, dal fisico allo spirituale”. Nomi? Un mix equilibrato che giustappone artisti di casa in quelle latitudini – dal moscovita Victor Alimpiev, convocato da Gioni anche per la kermesse veneziana, alla kazaka Almagul Menlibayeva – a protagonisti internazionali come Simon Starling o Apichatpong Weerasetakhul. Ne approfittiamo per una nuova full immersion fotografica…
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati