Non solo a Parigi e Nuit Blanche. C’è anche la Lunga notte dei musei in tutta l’Austria, settecento spazi da Vienna a Innsbruck, da Graz a Salzburg
Se le parole per descrivere il fenomeno “arte” hanno un senso logico, ci stiamo incamminando verso l’estremo limite della sua visibilità. Prendi il 5 ottobre: a Vienna e in tutta l’Austria si accende la Lange Nacht der Museen, la Lunga notte dei musei. La quale pare proprio raccogliere il testimone della italiana Giornata del contemporaneo, […]
Se le parole per descrivere il fenomeno “arte” hanno un senso logico, ci stiamo incamminando verso l’estremo limite della sua visibilità. Prendi il 5 ottobre: a Vienna e in tutta l’Austria si accende la Lange Nacht der Museen, la Lunga notte dei musei. La quale pare proprio raccogliere il testimone della italiana Giornata del contemporaneo, ma al tempo stesso sembra voler stare al passo con i forti bagliori parigini della Nuit Blanche, dell’arte, ovviamente. Tutti – eppure non solo questi – capitoli codificati di una pratica globale e ormai consolidata. Con cifre da capogiro, pensando che nella sola “piccola” Austria, tra musei, gallerie e istituzioni varie, si schiudono all’evento quasi settecento indirizzi. Una grande festa dalle sei del pomeriggio fino all’una di notte. A Vienna, autentica capitale delle arti e delle tecniche artigiane, con musei anche rionali e molto da offrire pure ai piccoli visitatori, circola nella notte persino The long-night tram, un tram vintage per attraversare luoghi dal sapore mitteleuropeo.
A, come Albertina Museum, tanto per continuare col panorama viennese. C’è un’ampia retrospettiva di Gottfried Helnwein con il suo tormentato campionario di sofferenze e lacerazioni carnali. Ma per chi voglia veramente vivere, corpo e anima, un’esperienza sensoriale sul filo della rottura, si consiglia la mostra, se mostra si può chiamare, Dialog im Dunkel (www.imdunkel.at), un percorso in cui però non c’è niente da vedere: i visitatori vengono accompagnati da guide non vedenti, attraverso stanze completamente buie. Passando alla storica Secessione (www.secession.at), s’incontra la personale di Ulla von Brandenburg, che ha allestito un complicato apparato scenografico, affrontando il rapporto problematico del concetto interno-esterno. In altre sale ci sono anche Susi Jirkuff e Hannes Böck. Alla Bank Austria Kunstforum (www.bankaustria-kunstforum.at) c’è la personale di Jürgen Messensee, artista austriaco evergreen, molto attivo tra le avanguardie del secondo novecento. Rotta al MuseumsQuartier, dove al Mumok (www.mumok.at) i visitatori possono provare il Tagtool, che consiste nel dipingere su una touchpad e, così facendo, il dipinto si anima venendo al tempo stesso proiettato su uno schermo. Riguardo alla fotografia, la KunstHausWien (www.kunsthauswien.at) promette la prima retrospettiva completa di Linda McCartney, la defunta moglie di Paul.
Kunthistorisches Museum (www.khm.at): certo, una settimana non basterebbe a visitare le ricchissime collezioni, ma intanto la Saliera di Benvenuto Cellini è tornata alla luce, e merita davvero uno sguardo fugace, fila permettendo. Intanto non va dimenticato che nel turbinio della creatività c’è una Vienna Design Week 2013 all’apice della sua traiettoria. E in quest’ambito, proprio in serata, Aldo Giannotti, trentaseienne artista italiano che vive e lavora nella capitale austriaca, presenta una sua performance alla Kunstraum Niederösterreich (www.publicart.at); titolo: Innen.Aussen.Innen – Der nicht digitale virtuelle Raum, qualcosa come: dentro fuori dentro, lo spazio virtuale non digitale.
– Franco Veremondi
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