Com’è andata ArtVerona 2013? Benissimo, benone, o si poteva fare di meglio? Le opinioni dei galleristi nell’immancabile sfilza di videointerviste
Si è appena conclusa l’edizione 2013 di ArtVerona. Una fiera che ha puntato molto sulla sperimentazione, cercando di esplorare nuovi territori e nuove modalità espositive. Una fiera che tasta il polso al mercato dell’arte in Italia, confrontandosi soprattutto con le sue zone d’ombra più radicate. Ma come l’hanno vissuta i galleristi? Il ventaglio delle opinioni […]
Si è appena conclusa l’edizione 2013 di ArtVerona. Una fiera che ha puntato molto sulla sperimentazione, cercando di esplorare nuovi territori e nuove modalità espositive. Una fiera che tasta il polso al mercato dell’arte in Italia, confrontandosi soprattutto con le sue zone d’ombra più radicate.
Ma come l’hanno vissuta i galleristi? Il ventaglio delle opinioni raccolte oscilla tra l’entusiasmo e la chiara delusione. Ci sono gli espositori della Raw Zone, soddisfatti per i premi ottenuti e per l’impegno di Andrea Bruciati. Ci sono gli operatori del moderno, che trovano sempre in Verona un bacino ricco e ricettivo. Ma ci sono anche molte critiche sostanziali, che toccano non tanto il format della fiera, quanto l’apparato che dovrebbe sostenerlo. Nella serata di domenica 13 ottobre, abbiamo sentito nell’ordine: FaMa Gallery (Verona), Arte Boccanera (Trento), Galleria Accademia (Torino), Poggiali e Forconi (Firenze), Allegra Ravizza (ora a Lugano) e La Giarina (Verona).
– Simone Rebora
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