Lo Strillone: Manzoni e Cattelan non sono arte ma “sgunz”, Il Giornale contro le provocazioni in difesa dell’estetica classica. E poi boom di prenotazioni per Vermeer a Bologna, il nuovo libro di Vittorio Sgarbi, le ultime da Pompei…
C’è l’arte e c’è lo sgunz: così Angelo Crespi definisce su Il Giornale ciò che non tende al sublime, anzi, guarda semmai allo shock e al kitsch. E punta il dito contro Piero Manzoni, Maurizio Cattelan, Andres Serrano e via dicendo. Vittorio Sgarbi torna in libreria con Bompiani: Corriere della Sera legge il suo Il […]
C’è l’arte e c’è lo sgunz: così Angelo Crespi definisce su Il Giornale ciò che non tende al sublime, anzi, guarda semmai allo shock e al kitsch. E punta il dito contro Piero Manzoni, Maurizio Cattelan, Andres Serrano e via dicendo.
Vittorio Sgarbi torna in libreria con Bompiani: Corriere della Sera legge il suo Il tesoro d’Italia, requisitoria sull’incapacità di mettere a frutto il patrimonio culturale e farne motore per lo sviluppo. Partendo magari dalla risoluzione dell’annosa questione legata a Pompei: il punto della situazione a tutta pagina su L’Unità.
Malević e Goncharova tra Buddha e Shiva: Avvenire a Palazzo Strozzi per la mostra che svela il debito dell’arte sovietica nei confronti del misticismo orientale; prenotazioni record per Vermeer a Bologna, in sole otto ore arrivate 15mila richieste secondo Quotidiano Nazionale e La Repubblica.
– Lo Strillone di Artribune è Francesco Sala
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