Roma Film Festival Updates: giornata dedicata all’apertura del mercato (anzi, dei mercati). E al premio alla carriera ad Aleksej Jurevic German
TBS non è una malattia, ma la sigla che sta per The Business Street, il Mercato Internazionale del Film che si è aperto oggi collateralmente al Festival del Film di Roma. E, appena chiuso il ben più importante American Film Market a Santa Monica, nell’Urbe si apre con un dato positivo: un incremento del 6% […]
TBS non è una malattia, ma la sigla che sta per The Business Street, il Mercato Internazionale del Film che si è aperto oggi collateralmente al Festival del Film di Roma. E, appena chiuso il ben più importante American Film Market a Santa Monica, nell’Urbe si apre con un dato positivo: un incremento del 6% degli accreditati sia per TBS che per il New Cinema Network (NCN), le due piattaforme strategiche per il lancio commerciale di nuovi film e la circolazione del cinema italiano all’estero.
Silvio Maselli, neo segretario dell’Anica, ha introdotto il nuovo fondo di distribuzione istituito a sostegno della distribuzione di film italiani in territori specifici, come America Latina, Corea del Sud, Giappone e Taiwan, attraverso un progetto speciale di promozione del Made in Italy, finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico. “Siamo abituati a ragionare di industria cinematografica e audiovisiva seguendo il trinomio produzione-distribuzione-esercizio – afferma Maselli – ma ne moriremo se non ci apriremo a modalità nuove di espandere l’amore per l’audiovisivo e il cinema italiani, anche attraverso pratiche commerciali innovative. Per questo nasce il progetto di sostegno alla distribuzione sull’estero di nostri prodotti appetibili. L’Anica serve proprio a questo, a rendere più forti i propri soci e, grazie al loro lavoro, a rendere più forte l’Italia”.
Impossibile entrare invece alla Cinechat con Wes Anderson, anche per una pessima gestione organizzativa che non ha dato priorità alla stampa rispetto ad altre categorie, incluse quelle non professionali. Si conclude la serata con il premio postumo alla carriera di Aleksej Jurevic German e la proiezione del suo film testamento È difficile essere un Dio. Un colossal fantascientifico in cui uno scienziato, che si sente come un Dio, tenta di salvare gli intellettuali affinché possano aiutare l’umanità a superare la fase medioevale. Impresa che si rivelerà tutt’altro che facile.
– Federica Polidoro
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati