Festival di Roma Updates: fan nella calca per Hunger Games. E in concorso Takashi Miike, che si ispira a un mitico fumetto giapponese
Auditorium Parco della Musica. Un centinaio di ragazzini hanno passato la notte nella cavea per assistere al red carpet delle star di Hunger Games – La ragazza di fuoco, ma l’atmosfera si è un po’ riscaldata e le forze dell’ordine hanno dovuto placare gli animi, visto che qualcuno fra gli adolescenti si è fatto male. […]
Auditorium Parco della Musica. Un centinaio di ragazzini hanno passato la notte nella cavea per assistere al red carpet delle star di Hunger Games – La ragazza di fuoco, ma l’atmosfera si è un po’ riscaldata e le forze dell’ordine hanno dovuto placare gli animi, visto che qualcuno fra gli adolescenti si è fatto male. Erano davvero in tanti, una marea, e non tutti col biglietto, visto che si era registrato già da un po’ il tutto esaurito. È stato questo, dunque, il giorno più affollato nel porticato del festival: senza accredito o biglietto non si accedeva neanche al foyer. Nel mentre, lo zoccolo duro cinefilo e la stampa, si dirigeva nel ben più intimo Teatro Studio per l’anteprima del film di Takashi Miike, The Mole Song.
Se l’anno scorso era stato proprio lui a dare il via al concorso con The Lesson of Evil, quest’anno è in coda con Another me di Isabelle Coixet e Tir di Alberto Fasulo. Dopo averci deliziato con divertissement come la versione cinematografica del noto anime giapponese Yattamen, o film di samurai come 13 assassini, il regista, tra i più prolifici e controversi della contemporaneità, approda a Roma con una storia di yakuza.
The Mole Song è una serie a fumetti di Noboru Takahashi, una serie seguitissima, campione d’incassi, giunta al 35° volume, con un totale di oltre 4 milioni di copie vendute. Il suo adattamento cinematografico è uno dei più attesi tra i tanti titoli Shogakukan pubblicati oggi. La trama: Rookie Reiji Kikukawa, laureato con il punteggio più basso nella storia dell’accademia di polizia, viene licenziato per diventare infiltrato in un clan potente e sgominare Shuho Todoroki, responsabile dello smercio di droga chimica tra i giovani giapponesi.
Il film, kitch fino all’inverosimile, è una serie non-stop di gag, trovate visive e scene violente. Difficile non cedere alle risate, anche se a partire dal secondo tempo c’è una caduta di tensione.
Tra poco sarà il momento dei pronostici e, quest’anno più che mai, anche dopo gli imprevedibili risultati dell’edizione scorsa, azzardare previsioni diventa più un fatto cabalistico che un giudizio di valore.
– Federica Polidoro
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