Mario Codognato nominato curatore capo del dipartimento di arte contemporanea del Museo del Belvedere di Vienna. Si allunga la lista dei critici italiani alla testa di grandi istituzioni: ma sempre oltrefrontiera…
“Viviamo in un mondo globalizzato, che, naturalmente, comprende anche l’arte”. E lui, Mario Codognato, che pronuncia queste parole, è solo l’ultima testimonianza della via italiana a tale globalizzazione: una via percorsa segnatamente dai nostri curatori, ormai accasati in molte posizioni strategiche. Ricordiamo solo di sfuggita Fabio Cavallucci, Lorenzo Benedetti, Francesco Manacorda, Andrea Bellini, Chiara Parisi, Luigi […]
“Viviamo in un mondo globalizzato, che, naturalmente, comprende anche l’arte”. E lui, Mario Codognato, che pronuncia queste parole, è solo l’ultima testimonianza della via italiana a tale globalizzazione: una via percorsa segnatamente dai nostri curatori, ormai accasati in molte posizioni strategiche. Ricordiamo solo di sfuggita Fabio Cavallucci, Lorenzo Benedetti, Francesco Manacorda, Andrea Bellini, Chiara Parisi, Luigi Fassi, e magari ci sfugge qualcuno: a loro appunto si aggiunge Codognato, che da gennaio 2014 – l’annuncio è giunto oggi – sarà a capo del Dipartimento di Arte Contemporanea della 21er Haus, sezione del Museo del Belvedere di Vienna. “Una sfida meravigliosa per valorizzare giovani artisti austriaci a livello internazionale”, commenta ancora Codognato, attualmente curatore capo presso la supergallery Blain Southern di Londra, con filiali a Berlino e New York, dopo esser stato curatore del Museo Madre di Napoli fin dalla sua fondazione.
“Due anni dopo che il Padiglione Schwanzer è stato riaperto come il 21er Haus, il processo di posizionamento di questo nuovo museo di arte austriaca contemporanea non è affatto terminato”, ha dichiarato Agnes Husslein-Arco, direttrice del Belvedere e della 21er Haus. “Coinvolgere Mario Codognato, curatore riconosciuto e ottimamente inserito nelle dinamiche artistiche a livello internazionale, significherà certamente innescare sviluppi interessanti non solo per i Haus 21er come sede espositiva e per la collezione del Belvedere, in quanto tale, ma anche per gli artisti austriaci“.
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