La notte degli Oscar? Parla italiano grazie a Georgia Tribuiani
Da Giulianova, in Abruzzo, a Los Angeles. È italiana ed è giovane la direttrice della comunicazione visiva degli Academy Awards. Collaborazioni con HBO, con la Fox, con Ridley Scott, con il National Geographic. Premi e partecipazioni alla Biennale di Venezia. “Ma non sono un cervello in fuga”…
Ti senti un cervello in fuga?
Ho sempre desiderato di lavorare in un ambiente multietnico e di fare un’esperienza di lavoro all’estero, indipendentemente dall’attuale situazione economica e politica italiana. Non sono “fuggita”: è stata una naturale conseguenza della mia carriera lavorativa e personale curiosità.
Quanto di tutto questo non avresti realizzato se non fossi andata via dall’Italia?
Non saprei. Credo che avrei comunque portato avanti altri progetti e collaborazioni in Italia, ma i tempi sarebbero stati forse molto più lunghi. Penso che in Italia si tenda a riconoscere i giovani come professionisti verso i quarant’anni, mentre negli Stati Uniti il “cordone ombelicale” viene tagliato molto presto. Ho quindi avuto immediatamente l’opportunità di ricoprire ruoli di responsabilità e affermarmi come professionista, sviluppando una prospettiva di carriera.
Parlaci del tuo lavoro e di quanto ha in comune con l’arte contemporanea.
Attualmente mi occupo di animazione grafica e sto muovendo i primi passi nella regia pubblicitaria e documentaristica. La ricerca artistica è sempre stata una fonte di ispirazione nella progettazione visiva e concettuale dei miei lavori.
Per la Prologue Films hai fatto diversi progetti per produzioni molto importanti. Quali sono le realizzazioni di cui vai più fiera?
Ho diretto la comunicazione visiva di diversi show televisivi come gli MTV Video Music Awards, gli MTV Movie Awards, gli Academy Awards (la notte degli Oscar). Curare l’immagine visiva di questi eventi è stato davvero interessante e mi ha permesso di lavorare con un team di designer di grande talento. I lavori per la televisione però hanno vita molto breve. I tempi di fruizione sono dettati da una programmazione sincopata, mentre il cinema direi che è quasi eterno perché continuiamo a vedere i film anche dopo la loro uscita nelle sale. Lavorare ai titoli di testa di film come Robin Hood sulle illustrazioni di Gianluigi Toccafondo è stato senza dubbio uno dei lavori di cui vado più fiera. Non solo per la visibilità, ma soprattutto perché è un lavoro caratterizzato da una componente artistica molto forte.
E alla Biennale come ci sei arrivata?
Con l’installazione realizzata per il progetto di scena de La Tempesta di Shakespeare ho avuto l’onore di partecipare alla 54. Biennale Internazionale d’Arte di Venezia in una collettiva esposta alle Tese di San Cristoforo, che ha raccolto le migliori opere realizzate nelle Accademie di Belle Arti da giovani artisti negli Anni Zero.
In Italia ti abbiamo vista di recente con il progetto Unire i punti.
Unire Punti è una mostra che raccoglie una selezione di progetti artistici e pubblicitari che ho realizzato nell’arco degli ultimi dieci anni tenutasi nel settembre 2012, a cura di Umberto Palestini presso L’ARCA – Laboratorio per le arti contemporanee di Teramo e a Bottega Giovanni Santi – Casa natale di Raffaello in Urbino. Il titolo Unire Punti [Il progetto grafico di “Costituzione, La Via Maestra”, la manifestazione promossa il 12 ottobre da Carlassare, don Ciotti, Landini, Rodotà e Zagrebelsky è peraltro basata su “Unire Punti” e sul font realizzato da Ana Gomez Bernaus per la personale della Tribuiani, N.d.R.] è una metafora autobiografica di una carriera che unisce vari linguaggi e strumenti; ma è anche la rappresentazione di un nuovo approccio di vita e di lavoro fatto di molteplici, uniche, complesse, e a volte difficili scelte, fatte tuttavia con uno sguardo di speranza, oggi indispensabile.
Cosa ti manca di più dell’Italia?
La lista sarebbe troppo lunga. Dovremmo fare un’altra intervista per questo…
Santa Nastro
http://www.georgiatribuiani.com
http://www.costituzioneviamaestra.it/blog/334-la-via-maestra-unire-i-punti-il-lavoro-grafico-per-la-manifestazione.html
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