Io, trattato come le Pussy Riot. Censurato a Roma il nudo di Franco Losvizzero, l’Accademia di Romania ci ripensa e chiude la mostra “In simbiosi”: parla l’artista
L’esposizione presentava una quarantina di opere di un variegato ventaglio di artisti, alcuni dei quali affermati in ambito nazionale ed internazionale (da Achille Pace a Susanne Kessler, da Fabio de Santis Scipioni a Baldo Diodato, da Francesco Impellizzeri a Mauro Martoriati, solo per citarne alcuni). Parliamo della mostra In simbiosi, inaugurata solo il 23 novembre […]
L’esposizione presentava una quarantina di opere di un variegato ventaglio di artisti, alcuni dei quali affermati in ambito nazionale ed internazionale (da Achille Pace a Susanne Kessler, da Fabio de Santis Scipioni a Baldo Diodato, da Francesco Impellizzeri a Mauro Martoriati, solo per citarne alcuni). Parliamo della mostra In simbiosi, inaugurata solo il 23 novembre scorso, e già tocca parlarne al passato? Sì, perché l’Accademia di Romania di Roma, ospite dell’evento, ha considerato scandalosa ed ha censurato la performance Caronte di Franco Losvizzero, chiudendo tutta la mostra, contenitore dell’azione performativa, dopo appena tre giorni.
“Oggi a tutti gli artisti presenti in Mostra è stato imposto di smontare subito le opere e di liberare le sale espositive dell’Accademia”, riferisce lo stesso Losvizzero (nome d’arte di Andrea Bezziccheri ndr). “Considerando che la performance ha avuto sia durante l’opening della mostra che nelle sue passate rappresentazioni riscontri eccellenti di pubblico e di critica, l’atto di ritorsione verso i 27 artisti coinvolti, a performance ormai avvenuta, risulta a mio avviso un atto brutale di controllo autoritario sulla creazione e sulla libertà di espressione”.
Ma cerchiamo di capire, sempre dalla voce dell’autore, in che consiste la performance-pietra dello scandalo: “per l’evento ho ideato una performance itinerante che partendo dall’interno della Galleria Nazionale D’Arte Moderna e Contemporanea (GNAM) attraverso Via Delle Belle Arti si concludeva all’interno dell’Accademia di Romania”. Ad attendere la performer Valentina Beotti – bianco coniglio tanto caro alla poetica dell’artista – due lavori: D’Or, quadro di grandi dimensioni e Girogirotonto, scultura meccanica semovente interattiva che diventava parte integrante dell’azione. “Traghettatore tra il mondo dei morti e il mondo dei vivi, Caronte ci conduce attraverso dell’arte (nel suo senso più archetipo e profondo) oltre i luoghi di morte apparente, le tombe dell’arte come i musei, che in questo modo si riaprono alla vita“. A quanto dice l’artista, la performance pattuita già da un mese è stata considerata dall’amministrazione dell’Accademia di Romania “inopportuna” appena 15 ore prima del debutto, imponendo la copertura delle parte intime alla performer.
Losvizzero non ha ritenuto di sottostare alle improvvise e inaspettate imposizioni censorie, rivendicando l’integralità della messa in scena: “nel XXI° secolo siamo ancora costretti a fare i conti con un atto di censura ingiustificato e con un’ antiquata considerazione del corpo nudo di donna come oscena rappresentazione della bellezza”. Ricorda l’artista che anche quando ci fu lo scandalo del coniglio bianco a Lecce in seguito alla minacciata scomunica dell’Arcivescovo nessuno si sognò di praticare una “censura” o di andare oltre le polemiche. “Nessun artista, libero pensatore, scrittore dovrebbe subire ritorsioni per aver espresso il proprio pensiero. Né le Pussy Riot dovrebbero trovarsi in Siberia per aver cantato una canzone… In Russia, come in Romania, come in Italia, come in Cina e in tutto il mondo… L’arte è libertà! E per questo bisogna combattere”.
– Lori Adragna
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