Prima della prima. A Milano gli Amici della Scala celebrano Arnaldo Pomodoro scenografo con una monografia dedicata al rapporto tra l’artista e il teatro
Al 7 dicembre manca ancora una settimana, ma le celebrazioni per l’inaugurazione della stagione del Teatro alla Scala sono iniziate da qualche giorno. L’associazione Amici della Scala ha dedicato, infatti, una monografia ad Arnaldo Pomodoro, per la collana Artisti dello Spettacolo alla Scala, presentata nei giorni scorsi nel Ridotto dei Palchi Arturo Toscanini. Applausi per […]
Al 7 dicembre manca ancora una settimana, ma le celebrazioni per l’inaugurazione della stagione del Teatro alla Scala sono iniziate da qualche giorno. L’associazione Amici della Scala ha dedicato, infatti, una monografia ad Arnaldo Pomodoro, per la collana Artisti dello Spettacolo alla Scala, presentata nei giorni scorsi nel Ridotto dei Palchi Arturo Toscanini. Applausi per l’artista, proclamato socio onorario, da tante personalità note, da Livia Pomodoro a Teresa Pomodoro, Antonio Calbi, Stefano Zecchi, Biba Giacchetti, Margherita Palli, Italo Rota, Gianni Ravelli e Paolo Castagna, Rosalina Neri, Marcello Abbado, Bona Borromeo, Umberto Allemandi, Luisa Comencini, Piero Gelli, che hanno brindato alla carriera di scenografo di Pomodoro, approdato alla Scala nel 2007, con il Teneke di Fabio Vacchi, per cui ha disegnato scene e costumi, per la regia di Ermanno Olmi.
Il volume su Pomodoro non sarà da solo sugli scaffali: a fargli compagnia altre 43 monografie, su Sironi, Burri, Ceroli, Picasso, Manzù, Fornasetti, e si potrebbe proseguire a lungo, visto che ne vengono pubblicate quattro ogni anno. Quest’anno si aggiungono alla libreria anche Nicholas Georgiadis, Vera Marzot e Jean-Pierre Ponnelle. Prima del concerto di Vincenzo Costanzo, bravo tenore ventiduenne, accompagnato al pianoforte da Beatrice Benzi, la curatrice della collana Vittoria Crespi Morbio, introdotta dalla presidente Anna Crespi, ha presentato anche la strenna che sarà donata durante la Prima, un volume dedicato ad Alessandro Sanquirico, scenografo nato alla fine del Settecento e apprezzato anche da Stendhal. Durante le ricerche per la stesura del libro, ha raccontato la curatrice, è emerso che Sanquirico era sepolto in una celletta senza nome dell’Ossario Monumentale. Collocazione indegna! L’associazione si è mobilitata riuscendo a dargli spazio tra i Cittadini Noti e Benemeriti al Cimitero Monumentale. Tre anni di ricerche e di lavoro, che hanno ricevuto i complimenti dal sovrintendente Stephane Lissnér, in un discorso che è stato anche un commiato, visto che dall’anno prossimo sarà all’Opéra di Parigi.
– Marta Cereda
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati