Soup Opera, quando l’arte incontra il food. Se Adrian Paci lo racconti con un piatto di panelle
Una visita alla mostra di Adrian Paci, al Pac di Milano. In compagnia della curatrice e di un'esperta d'arte e di cucina. Paola Buzzini lancia il suo nuovo format editoriale, dedicato all'incontro tra le arti visive e il cibo. E la puntata zero ve la presentiamo noi
Prendi un artista, un curatore, uno spazio espositivo e una cuoca provetta, mixa con vigore, condisci con molta fantasia e qualche grammo di sperimentazione, servi su un piatto di leggerezza, non dimenticando una spruzzata di ironia, e hai ottenuto… Soup Opera. Un format video intelligente, in cui il gusto per il cibo e quello per l’arte si incontrano, gioiosamente. L’idea è di Paola Buzzini, responsabile (insieme a Elisa Mogavero) di Doppiozero, professionista nel campo dell’arte contemporanea e della comunicazione, nonchè grande appassionata di cucina. E proprio dal profilo eclettico di Paola nasce un progetto che della contaminazione fa il suo punto di forza. La sfida: mettere insieme il food e le arti visive, in una forma divulgativa che stimoli curiosità, informi sull’attualità culturale e trasmetta contenuti. Una maniera per parlare d’arte in modo semplice ma esatto: consumare immagini e parole in un racconto costruito a dovere, da ibridare, a sorpresa, con la tipica alchimia dei fornelli. Ad accompagnare Paola negli spazi espositivi di un museo, una galleria o una fondazione, è infatti sempre il curatore. A lui il compito di fornire spunti sulle opere, di inquadrare la ricerca dell’artista, di condurre e sedurre attraverso il concept della mostra.
Quindi, fatta incetta di visioni, informazioni, evocazioni, si passa alla fase due. Dalla creatività estetica e concettuale, a quella prettamente culinaria. E il racconto, magicamente, si trasforma in pietanza. Affilando la creatività, Paola Buzzini tira fuori la sua ricetta, coadiuvata dal curatore nei panni di assistente chef.
Il film di lancio, che Artribune vi mostra in anteprima, ha per protagonisti Adrian Paci, la sua mostra al PAC di Milano e Paola Nicolin, co-curatrice con Alessandro Rabottini. Così, il piatto finale non è altro che la risultante degli elementi raccolti durante la promenade tra gli spazi del Padiglione: dalla Trilogia della Vita, ispirata a Pier Paolo Pasolini, alla colonna di marmo realizzata su una nave nel tragitto tra la Cina e la Francia, dalla grande installazione video dedicata al tema del crossing tra le culture e alla condizione dei migranti, fino ai vari progetti fotografici, pittorici, installativi, che raccontano il senso, la fatica e la bellezza di un oceano di Vite in transito.
E si chiama proprio “Panelle in transito verso nord”, la ricetta ideata per l’occasione. Quadrati di farina di ceci cotti nell’olio bollente, per una pietanza di discendenza araba, tipicamente siciliana, che qui incontra il gorgonzola, volgendosi verso il Settentrione. Aromi, profumi e ancora conversazioni sulle opere, completano questa inedita interpretazione gastronomica di una mostra.
Un’idea azzeccata, confezionata con maestria, per un vero concentrato di creatività. Oltre le linee di separazione tra i luoghi della cultura, i linguaggi del presente e le declinazioni del gusto. Nei prossimi mesi Soup Opera lo trovate anche su carta, con una rubrica su Ottagono e una su vanityfair.it , mentre procede il lavoro di produzione di nuove puntate video, con altre mostre ed altri spazi da esplorare. Intanto, gustatevi il debutto: la puntata numero zero è servita.
Helga Marsala
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