Mostra d’arte o camerino di teatro? Viterbo torna a esporre due capolavori di Sebastiano del Piombo, orfani del Museo Civico: ma con un allestimento “psichedelico”…
La notizia è allettante: una mostra incentrata su due capolavori di Sebastiano del Piombo, la Pietà e la Flagellazione, allestita nella Sala Regia di Palazzo dei Priori, a Viterbo. Due prestigiose opere, già conservate presso il Museo Civico viterbese, chiuso da tempo a seguito del crollo di un muro, ora finalmente rivedono la luce. Ma […]
La notizia è allettante: una mostra incentrata su due capolavori di Sebastiano del Piombo, la Pietà e la Flagellazione, allestita nella Sala Regia di Palazzo dei Priori, a Viterbo. Due prestigiose opere, già conservate presso il Museo Civico viterbese, chiuso da tempo a seguito del crollo di un muro, ora finalmente rivedono la luce.
Ma il problema si rivela poi essere proprio questo: la luce. Dire che i dipinti “rivedono la luce” è infatti un eufemismo, viste – controllate nella fotogallery – le due pesanti e monumentali vetrine che fanno da contenitore alle opere, con un’illuminazione più adatta al camerino di un teatro. “Gli strafalcioni tecnici, l’obiettivamente approssimato allestimento e l’assenza di un’idea portante ed omogenea sono visibili ed evidenti per chiunque sia dotato di un sereno metro di giudizio”, come ben segnala un giornale locale.
Scelte a dir poco discutibili, con i cristalli delle teche che fanno riflettere le immagini, rendendo del tutto illeggibili le opere, interferendo pesantemente su ombre e luci, e sui colori caldi tipici della scuola veneziana. Il risultato è un allestimento “psichedelico”, che fa pensare ad un circo, o a una macchina da processione: da rivedere quanto prima…
– Antonio Arévalo
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