Kapoor da record di visitatori a Milano. Anche con l’installazione “dimezzata”, che domani riapre regolarmente funzionante
Diciassettemilacinquecento visitatori in un mese, la mostra d’arte contemporanea più visitata a Milano. È un successo, e le premesse in verità c’erano tutte, la grande mostra meneghina dedicata ad Anish Kapoor, nelle due sedi della Rotonda di via Besana e della Fabbrica del Vapore. E questi numeri peraltro scontano la chiusura di qualche giorno di […]
Diciassettemilacinquecento visitatori in un mese, la mostra d’arte contemporanea più visitata a Milano. È un successo, e le premesse in verità c’erano tutte, la grande mostra meneghina dedicata ad Anish Kapoor, nelle due sedi della Rotonda di via Besana e della Fabbrica del Vapore.
E questi numeri peraltro scontano la chiusura di qualche giorno di via Besana, necessaria per consentire la riparazione programmata dell’opera My Red Homeland, dopo la segnalazione partita proprio dalle pagine di Artribune. È rimasta invece regolarmente aperta la Fabbrica del Vapore, dove è installata Dirty Corner, l’opera site-specific lunga 57 metri e alta 8, con cui i visitatori possono interagire.
Sullo sfondo, a far da quinta a tutto, la speranza e l’auspicio di tutti che un giorno, magari non nel prossimo millennio, Milano possa avere la possibilità, come hanno tutte le città occidentali, di allestire mostre tipo questa in uno spazio museale propriamente inteso. Non cercando location ai quattro angoli della città. Insomma, per chi non lo avesse capito, vorremmo tanto cercar di dire che 17mila visitatori al mese per una mostra significano che Milano ha fame di contemporaneo. E fame di un museo (un museo!) che del contemporaneo possa essere degno contenitore.
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