Finarte Journal, riecco la casa d’aste chiusa per fallimento nel 2011. Che torna sulla scena con un portale di informazione sul mercato dell’arte
Era una delle principali case d’asta italiane, ma le ultime notizie di Finarte risalgono al marzo 2012, quando il Tribunale di Milano ne ha dichiarato il fallimento, dopo una liquidazione coatta ordinata a luglio 2011 che obbligava alla cessione integrale dei beni ai creditori per tentare di porre rimedio al debito di 11 milioni di […]
Era una delle principali case d’asta italiane, ma le ultime notizie di Finarte risalgono al marzo 2012, quando il Tribunale di Milano ne ha dichiarato il fallimento, dopo una liquidazione coatta ordinata a luglio 2011 che obbligava alla cessione integrale dei beni ai creditori per tentare di porre rimedio al debito di 11 milioni di euro maturato dalla società guidata da Corbelli. Questa settimana il suo nome è però riapparso nel web: nulla a che fare con la vecchia attività di vendita all’asta, bensì un portale di informazione sul mercato dell’arte intitolato Finarte Journal. La nuova scommessa di Finarte chiama in appello professionisti ed esperti del settore a valutare e descrivere il mercato dell’arte, dalle sue tendenze alle regole che lo governano.
Inizia dunque una nuova avventura per la storica casa d’aste italiana, fondata nel 1959 dal banchiere milanese Gian Marco Manusardi, specializzandosi in operazioni bancarie applicabili al settore dell’arte, la prima ad operare finanziamenti per l’acquisto di opere d’arte. Fu solo a partire dai primi anni del ‘60 che Finarte cominciò ad officiare le prime aste, con un ritmo accelerato di crescita culminato nel 1989 con il raggiungimento dei 150 miliardi di lire di fatturato, quotata in Borsa l’anno successivo. Poco dopo, l’ingresso di firme straniere come Christie’s e Sotheby’s nel territorio italiano mettono in crisi l’attività di Finarte, colpita anche dall’abbandono del suo presidente, Casimiro Porro, nel 2001. Sotto la direzione di Giorgio Corbelli, proprietario di Telemarket ed ex presidente della squadra di calcio del Napoli, Finarte acquista la casa veneziana Semenzato, ma la crisi del mercato dal 2005 non fa decollare le vendite, portandola al collasso determinando la chiusura fallimentare che ben conosciamo.
– Martina Gambillara
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