Berlinale 2014 – VideoUpdate VII

Oggi, alla Belrinale, era il turno dell'attesissimo esperimento di Richard Linklater: seguire un ragazzo per dodici anni, osservando la sua crescita. Peccato che le quasi tre ore di "Boyhood" non soddisfano le aspettative. Esperimento fallito, su tutti i fronti

Lo aspettavamo dal primo giorno e finalmente è arrivato. Boyhood di Richard Linklater è uno strazio che dura 167 minuti. Sì, grande l’interpretazione di Ethan Hawke, che strappa più di qualche sorriso, credibile Lorelein Linklater, figlia del regista, che interpreta la sorella del protagonista. Ma queste tre ore che si annunciavano epiche finiscono per annoiare già dopo i primi sessanta minuti. Con una trama prevedibile all’inverosimile. E un fastidioso sottinteso: quello di voler piacere a tutti i costi, di voler rappresentare tutti, attaverso luoghi comuni e un po’ di retorica. Il risultato è quello di sentirsi asfissiati e intrappolati per forza in uno spazio stretto come la gabbia di una cavia.

Boyhood, di Richard Linklater

Boyhood, di Richard Linklater

L’idea di fondo era geniale e lo stesso regista aveva dichiarato di non sapere cosa sarebbe potuto accadere. In realtà non è accaduto niente. Solo il dispiacere di vedere Ethan Hawke invecchiare brutalmente, seguito dalla telecamera per ben dodici anni, dall’età di nove fino all’inizio del college. Linklater non è Opalka. Non c’è nessun pensiero dietro. C’è solo lui che registra un ragazzo a distanza regolare di un anno. Lo prende e lo mette in una casa con genitori, parenti e amici finti. Una pallida imitazione di Truman. Poteva usare family footage e sarebbe stato più onesto. Questa via di mezzo che pretende di essere onesta è solo una soluzione facile, dove facile non sta nè per puro, nè per minimale. E’ un film su un meccanismo, più che su un contenuto. Tutti volti e fatti comuni. Boyhood: uno, nessuno, centomila.

Federica Polidoro

 

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Federica Polidoro

Federica Polidoro

Federica Polidoro si laurea in Studi Teorici Storici e Critici sul Cinema e gli Audiovisivi all'Università Roma Tre. Ha diretto per tre anni il Roma Tre Film Festival al Teatro Palladium, selezionando opere provenienti da quattro continenti, coinvolgendo Istituti di…

Scopri di più