Premio Che fare? I progetti in concorso. Parte II
Secondo appuntamento con i quaranta progetti di Che fare, il bando che sta facendo votare tutto il web. Per farsi un’opinione, scoprire le idee in campo e mandare alle selezioni finali i cinque progetti più meritevoli consapevolmente. Li abbiamo divisi in macrocategorie. Ma il mondo digitale e il networking sono i territori più frequentati.
CULTURA E CONDIVISIONE DIGITALE
Nonostante l’immaterialità del digitale, la pesante memoria e gli accadimenti della storia diventano oggetto di archiviazione e valorizzazione nel progetto Memory Sharing promosso da Acquario della Memoria. L’obiettivo è creare interconnessione generazionale e ricostruire l’identità di una comunità attraverso le microstorie, quelle che generalmente vengono omesse dalle narrazioni ufficiali. Il progetto pilota è Pisa e la guerra, legato al secondo conflitto mondiale, ma si può replicare ovunque.
SalinaDocFestival parte dall’omonima manifestazione per generare una piattaforma online che ne documenti l’esperienza. Offrirà un grande archivio agli utenti e supporterà start up di progetti creativi tramite il crowdfunding. Formazione, sostegno e produzione sono dunque le parole chiave in digitale di questo progetto.
S.a.L.E. Docks (Venezia), L’Asilo (Napoli) e MACAO (Milano) propongono Apparecchio per Aprire dal di sotto, sotto il cappello di Immagina che... L’obiettivo è potenziare – attraverso una piattaforma opensource, crowfunding, mappature, banche dati, archivi – le pratiche che caratterizzano le attività dei proponenti: “Attivazione diretta della comunità di riferimento, l’intreccio di relazioni e gli scambi di saperi professionali”.
3D Archeolab di Fondazione Masaccio muove dalla collezione del Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria per creare nuove forme di divulgazione, formazione e produzione culturale attraverso le tecnologie open souce, che permetteranno una fruizione inedita dell’esperienza museo. Low cost, è replicabile ovunque.
L’Agenzia Letteraria Lotto 49 promuove Post Review, un progetto già esistente ma realizzato al 50%, dedicato alle riviste letterarie e culturali italiane. Promuovono, anche attraverso uno store, i prodotti editoriali sul mercato e crea una emeroteca dal 2000 a oggi, accessibile a tutti. Lo scopo è lavorare su un archivio, focalizzato sulla produzione italiana, dal Novecento all’attualità, con schede informative e materiale ragionato che interagisce con il mondo delle università.
Afferisce sempre al mondo del web Open Culture Atlas, una piattaforma di geolocalizzazione voluta dai fondatori di Tropico del Libro. Si candidano a Che Fare con lo scopo di diventare una piattaforma in più lingue, con target europeo e multisettoriale, come un luogo internazionale e collettivo di condivisione dei saperi.
COMUNITÀ, CRISI E TERRITORIO
Direttamente da Livorno viene il Nuovo Teatro delle Commedie (NTC). Il tema è cultura bene comune, ma con uno sguardo legato alla comunità. L’NTC di Pilar Ternera diventa quindi un’area polifunzionale per i creativi del territorio e non solo, con l’intento di promuoverne le ricerche e di ampliare il pubblico intorno.
L’Associazione Culturale Kinodromo propone Kinodromo, un metodo di programmazione congiunta tra sala cinematografica e associazione culturale (che parte da esperimenti già realizzati in passato), con il desiderio di rinnovare la fruizione dell’esperienza del cinema. L’offerta culturale diventa così più completa, con spettacoli, performance, vjset, concerti ecc., in un’ottica di sharing economy.
Dolomiti Contemporanee si rivolge al territorio di riferimento, primo beneficiario dei processi che il progetto attiva con l’arte e la cultura contemporanee. Luoghi in disuso, fabbriche “diventano centri espositivi temporanei che ospitano residenze internazionali d’artista, laboratori artistici, culturali, sociali” con una programmazione rivolta a tutti.
Il baratto è il fulcro di MAV! Maremma a Veglia col baratto, nato da un festival che per sette anni si è svolto a Manciano e che propone spettacoli di teatro pagati col baratto. Il progetto continua ma diventa diffuso, estendendosi a Scansano, Magliano, Orbetello e Capalbio. Un esperimento molto attuale in tempo di crisi.
ARTE E SPAZIO URBANO
Osvaldo viene da Udine, dall’Associazione Culturale ETRAR.T.E. È un progetto di riqualificazione urbana attraverso la cultura e nasce nel parco dell’ex ospedale psichiatrico della città, riconnettendolo al territorio e trasformandolo, attraverso un approccio partecipato che coinvolge non solo i soggetti creativi, ma anche quelli produttivi, in un parco creativo.
La Rete Italiana di Culture Popolari lancia Or@le, il primo social network dedicato. Nato a dicembre scorso come versione beta, diventa un luogo di condivisione, un archivio della tradizione, in cui le ritualità vengono analizzate anche in rapporto con la sfera urbana contemporanea. Or@le diventerà, inoltre, anche una app con geotag.
ARTE, PRODUZIONE CULTURALE, NETWORKING E ACCESSIBILITÀ
Il tema della rigenerazione urbana è al centro del progetto Periferica di Corda, che si propone di riqualificare i quartieri degradati di Mazara del Vallo attraverso la cultura. Un festival diventa un motore di sviluppo abitando gli spazi vuoti e trasformandoli in luoghi polifunzionali.
A Scicli nasce SEM (Spazi Espressivi Monumentali), che lavora sulla fruizione e gestione integrata di monumenti poco conosciuti e usati per manifestazioni culturali e su una “programmazione destagionalizzata di eventi di tipo fieristico-culturali”. Arte, enogastronomia, artigianato saranno i motori i grado di valorizzare con le attività, gli eventi e i servizi in programma di valorizzare nuovamente i luoghi dimenticati.
Il Fondino, che dal 2005 a oggi ha prodotto oltre 60 iniziative culturali, propone, da Città di Castello, CaLibro, un festival letterario non convenzionale nei campi.
Un progetto un po’ fuori dal coro è Altre Storie, che parte dal presupposto che la condivisione è un’arma contro la crisi e utile alla diffusione di valori comuni, per proporre un network di istituzioni pubbliche e private sul territorio (L’Associazione per la GAMeC di Bergamo con la Pinacoteca di Brera, l’Accademia Carrara, il Museo del Novecento di Milano, Tramiteteatro e Storyville) per formare gruppi di “mediatori stranieri e rimuovere le cause di disuguaglianza per il pieno sviluppo della persona”. Per un nuovo modo di accedere alla cultura.
La Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino propone GOOGLEGLASS4LIS, un progetto che, attraverso gli occhiali smart di Google, rende accessibile la fruizione delle collezioni attraverso il linguaggio dei segni (LIS).
Teatro Cerca Casa dell’omonima associazione porta il teatro e la performance nelle case private. Il teatro diventa così un luogo intimo e accessibile che ha a che vedere anche con la trasmissione dei saperi ai posteri.
Trento Rise è ideatore della piattaforma mUseX, che crea un network tra musei e istituzioni culturali e i loro visitatori. Il principio della condivisione e del networking fa incontrare e disegnare insieme l’offerta culturale.
Mecenatismo dal basso è il tema che anima forward, una rete online e offline per la produzione culturale di opere ed eventi. L’interazione avviene tra cittadini e artisti ed è diretta, così come il sostegno avviene attraverso il crowdfunding e il crowdsourcing. Per una nuova progettazione della cultura.
Officine Creative al Sud di Connecting Cultures mette in rete gli spazi che fanno cultura al Sud. L’obiettivo è facilitare la relazione tra associazioni, istituzioni e privati, dare servizi al terzo settore, far circolare idee e informazioni, scambiare esperienza in un confronto paritario.
Santa Nastro
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