La Grecia è viva, viva la Grecia
A Milano, allo Spazio Oberdan, due curatori greci mettono in scena Intersections-Heterotopias. Un percorso ieratico e asettico. Un dialogo a doppio senso tra fotografie, installazioni e video. Gli autori, gli ellenici Lizzie Calligas e George Hadjimichalis.
In Grecia, la misura del tempo segna ciclicamente la storia dell’uomo. Non è un caso, infatti, che la contemporaneità, su territorio ellenico, mantenga un dialogo silenzioso ma costante con la propria eredità culturale di consistenza millenaria. Una koinè che ha reso il Paese zona di civiltà compresenti, area di scambi multilingue e territorio dall’identità ibrida. Né orientale né balcanica, né completamente mediterranea né eternamente periferica.
In particolare, secondo il New York Times, a seguito della profonda crisi sociale ed economica della Grecia, a Salonicco sta nascendo una nuova, coesa comunità di artisti. Anche grazie alla recente elezione del sindaco. La città, spesso snobbata dai turisti attirati da Atene, da anni sta costituendo programmi istituzionali che hanno incrementato la sua già prolifica offerta culturale. Salonicco è la seconda grande città greca dopo la capitale ad avere un museo statale dedicato all’arte contemporanea. Uno spazio che vanta non solo la comproprietà di un considerevole segmento della famosa Collezione Costakis, di arte delle avanguardie russe, ma allestisce anche mostre di artisti greci e internazionali. Inoltre, il Centro per l’Arte Contemporanea di Salonicco ospita una programmazione contemporanea, assieme agli spazi privati del Museo Macedone per l’Arte Contemporanea e a un Museo della Fotografia.
Ed è proprio la storica dell’arte e presidente del Museo Statale d’Arte Contemporanea di Salonicco, Katerina Koskina, ad aver ideato per Milano, nelle sale espositive dello Spazio Oberdan, Intersections-Heterotopias. Space reflected in contemporary Greek art. Una doppia personale dedicata a Lizzie Calligas (Atene, 1943; vive ad Atene e Spetses) e a George Hadjimichalis (Atene, 1954), mostra modulata sul tema dell’osmosis, concetto-guida della quarta edizione del festival Milano incontra la Grecia.
Anna Mykoniati e Domna Gounari, curatori della mostra e dell’SMCA, hanno separato, spaccandoli in due, gli spazi di piazza Oberdan. Così, nell’emisfero destro del percorso, Lizzie Calligas fotografa le statue antropomorfe nel vecchio Museo dell’Acropoli nel 2007, immediatamente prima del loro trasloco nella nuova sede. 25 scatti della serie Metoikesis (Trasferimento) bloccano nell’istante dei primi piani i sudari volumetrici che emergono muti ai nostri occhi. Tra formati orizzontali, maggiormente ravvicinati ai soggetti occulti, e formati verticali, intenti a scoprire le proporzioni di corpi immaginati, le foto di medie dimensioni sono ritratti mortuari di panneggi e imballi. Soggetti che regalano alla luce l’inquietudine delle ombre chiare.
Lungo il lato sinistro del grande corridoio centrale, George Hadjimichalis, invece, installa Hospital. Realizzata per il padiglione della Grecia alla Biennale di Venezia del 2005, Hospital si compone di tre elementi: la pianta dell’edificio stampata in bianco e nero sul muro frontale; la vista miniata attraverso le finestre tubolari impilate al centro della sala; una proiezione di diapositive come un viaggio nella mente di tal Signor A.K. L’oggetto della ricerca di Hadjimichalis non è tanto la sofferenza della cura, quanto il linguaggio della morte e i discorsi dello sguardo. Dimensioni che, sovrapponendosi, confondono.
Ginevra Bria
dall’11 marzo al 1° maggio 2011
Intersections-Heterotopias. Space reflected in contemporary Greek art
a cura di Anna Mykoniati e Domna Gounari
Spazio Oberdan
Viale Vittorio Veneto, 2 (zona Porta Venezia) – 20124 Milano
Orario: da martedì a domenica ore 10-19.30; martedì e giovedì ore 10-22
Ingresso libero
Info: tel. +39 0277406302; www.provincia.milano.it/cultura
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