Artecucina: la superficie magnetica di Davide Boriani e il dolce “vivo” dei fratelli Roca
Secondo intervento della coppia padre-figlio Aldo e Carlo Spinelli. La formula è semplice: mettere insieme arte e cucina. Il risultato è ricercato, per occhi e palati fini. Questa volta si trovano fianco a fianco Davide Boriani e i fratelli Roca.
La natura è sempre in movimento. Si potrebbe affermare che la natura è il movimento. Dal macrocosmo che frulla come un frappé la Via Lattea all’ordinatissimo andirivieni apparentemente caotico degli elettroni attorno al nucleo dell’atomo. Il moto veloce provocato dal roteare della gelatiera e quello lentissimo della pasta madre che lievita: i cuochi catalani Roca, del ristorante trino Michelin El Celler de Can Roca a Girona, hanno plasmato un gelato di lievito madre, come creativi scultori pigmalioni, e lo fanno vivere in tutto il suo splendore, muovere come un essere vivente e senziente. Esatto, nel senso che il lievito madre è di per sé vivo, un’entità edibile che nasce, cresce, si riproduce e può anche tristemente morire; per questo al momento finale dei dessert i commensali alla corte dei Roca possono vedere questo gelato di pasta madre muoversi nel vero senso “cinetico” del termine…
Anche la pittura ha sentito la necessità di raffigurare il movimento. I futuristi l’hanno fissato con immagini illusorie; mezzo secolo dopo i cosiddetti “cinetici”, grazie alle opportunità della tecnica, lo hanno reso concreto. Non a caso i primi lavori del GRAV – Groupe de Recherche d’Art Visuel e del Gruppo T hanno copiato la natura: i flash luminosi di François Morellet e le strutturazioni pulsanti di Gianni Colombo simulano i fulminei lampi e il lento respiro di un corpo che si fa parete. Ma è la superficie magnetica di Davide Boriani a giungere all’intima essenza del movimento ameboide che porta il Dna a gestire le necessarie trasformazioni: l’unione, la separazione, la costruzione del nuovo. Come una lente d’ingrandimento il quadrante sembra zoomare sul principio dell’inizio della vita. Dal caos nasce l’ordine e il rimescolamento è la causa necessaria del risultato. Si sta immobili a osservare la limatura di ferro trascinata dai magneti come davanti a un acquario, attendendo l’imprevedibile evolversi del futuro.
Assaggiando il gelato di lievito madre non si degusta solo un dessert artistico più unico che raro, ma anche un qualcosa di vivo, che ha oltrepassato la sua realtà istituzionale di pietanza (opera d’arte) per esaltarsi e mostrarsi nel suo vivace e misterioso senso vitale. Mai come in questo parallelo d’Artecucina, la vita è così bella.
Carlo e Aldo Spinelli
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati