I lavori esposti, eseguiti scegliendo tonalità metalliche e un asciutto bianco e nero, mostrano la capacità di Giuseppe Pietroniro (Toronto, 1968; vive a Roma) di rinnovare il proprio stile. Stupisce Modular, il grande lavoro site specific dipinto sulla parete, scandito da forme geometriche. Illudendo di dilatare e moltiplicare lo spazio, l’opera attiva una riflessione sui concetti di profondità e volume, per scardinare la convenzionale percezione dello spettatore. La serie di quarantotto piccoli moduli, invece, è l’antecedente in miniatura del grande landscape. Segue un piccolo paesaggio, posto d’innanzi a una trave argentea alle cui estremità vi sono due specchi. Questo lavoro – seguendo il solco della poetica di Pietroniro – sembra quasi materializzare il percorso che la luce compie dall’immagine allo sguardo. Se l’argento registra la luce su carta fotografica, Pietroniro getta l’argento vivo sulla superfice delle foto. Forse tutto per dire che non c’è immagine che non sia suscettibile di ulteriore, misterioso, sviluppo?
Martina Adami
Roma // fino al 30 marzo 2014
Giuseppe Pietroniro – Modular l’opera
STUDIO GEDDES
Via del Babuino 125
06 6781463
[email protected]
www.silviageddes.it
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