Eroica/antieroica è la retrospettiva-ritratto di Vettor Pisani (Bari, 1934 – Roma, 2011). La mostra – curata da Andrea Viliani ed Eugenio Viola, con la supervisione scientifica di Laura Cherubini – si struttura in una ricomposizione tematica ed esplorativa di un percorso artistico sui generis, generando costanti inversioni tra una sala e l’altra a causa della fonte scatenante: l’immaginario ossessivo e visionario dell’artista. Tale immaginario muove da icone, miti storici, eroici, religiosi e politici. Il borderline si colma di riappropriazioni; il narcisismo dell’artista trova il riflesso nello specchio della storia dell’arte; la fede diventa esoterismo rosacrociano; la politica è ironia del male assoluto; la psiche umana è la derisione di Freud; le vergini sono le Poupé Machine erotiche e incontenibili; l’organico è l’alchemico; l’artista giunge al plagio.
Il suo scenografico pensiero si nutre di filosofia, alchimia, arte, psicoanalisi, cronaca quotidiana, cultura popolare, generando un’eterna metamorfosi con riferimenti ad alcune costanti (Duchamp, Yves Klein, Joseph Beuys) e mutandosi in forme geometriche e simboliche, modellini architettonici, strumenti alchemici e musicali, animali, la donna, l’androgino, l’Isola dei morti di Böcklin, tutti in progressiva trasformazione, un’epopea ibrida e burlesque. Lo sberleffo e la commedia dell’arte riattualizzata sembrano rivivere nelle sue costruzioni. Fino a quella di un concepimento del Virginiateatrum-Museo della Catastrofe.
Agli sperimentalismi dell’artista (di cui sono in mostra collage, disegni, dipinti, filmati, fotografie) appartengono anche le performance. Il programma di (re)performance che si affianca alla mostra riconduce nelle sale del museo alcune tappe importanti della carriera artistica di Pisani, legate in maniera inestricabile a quella volontà dell’indicibile riassunta in un approccio mi(s)tico in fieri, un’azione mimetica di un pensiero-deriva, extratemporale e presente. In tale chiave mistica quindi ritornano quattro elementi, simboli dei quattro punti cardinali e delle quattro fasi del ciclo organico, nonché dell’architettura rosacrociana, che si mutano nei quattro artisti: Duchamp, Beuys, Klein, Pisani; Il coniglio non ama Joseph Beuys, ad esempio.
L’allestimento tematico percorre alcune tappe fondanti del pensiero dell’artista, di cui la sala del plagio è il cuore della mostra, dove si sviluppa lo sdoppiamento dell’artista con Pistoletto: Pisani è esposto con le sue foto e Pistoletto con i suoi quadri specchianti, ammiccando ironicamente alla massima trattazione artistica dell’eros automatista e dada, l’opera di Duchamp. E non è un caso se segue la sala dell’eros, dove la Sposa messa a nudo dai suoi scapoli – il Grande vetro di Duchamp – diventa la sposa messa a nudo “sulla parete”. Vanno segnalate anche la sala della politica e la sala del sacro; infine una sala dedicata ai suoi ultimissimi disegni dove ritorna il suo ibrido ed eccentrico immaginario.
Sonia D’Alto
Napoli // fino al 24 marzo 2014
Vettor Pisani – Eroica/Antieroica: una retrospettiva
a cura di Andrea Viliani ed Eugenio Viola
Catalogo Electa
MUSEO MADRE
Via Settembrini 79
081 19313016
www.museomadre.it
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