Al Pecci di Milano è di scena Michelangelo Pistoletto. Tra i padri dell’Arte Povera, il Leone d’Oro si racconta al pubblico dei Martedì Critici
L’esordio nel 1960, con una personale alla Galleria Galatea di Torino, pochi anni prima della grande esperienza con l’Arte Povera. A distanza di cinquantaquattro anni da quel suo fortunato ingresso sulla scena artistica italiana, Michelangelo Pistoletto continua a raccogliere successi in giro per il mondo, celebrato dai principali musei e fondazioni, insignito col Leone d’Oro […]
L’esordio nel 1960, con una personale alla Galleria Galatea di Torino, pochi anni prima della grande esperienza con l’Arte Povera. A distanza di cinquantaquattro anni da quel suo fortunato ingresso sulla scena artistica italiana, Michelangelo Pistoletto continua a raccogliere successi in giro per il mondo, celebrato dai principali musei e fondazioni, insignito col Leone d’Oro alla Carriera nel 2003 e premiato nel 2007 col prestigioso Wolf Foundation Prize in Arts. Ma Pistoletto, tra i maggiori esponenti del poverismo, è anche un simbolo di un approccio etico all’arte e alla cultura, fondato su principi di responsabilità sociale, tra rispetto per l’ambiente, spirito comunitario, solidarietà, cooperazione: nel 1998 inaugura sulle colline biellesi la Fondazione Cittadellarte, luogo in cui artisti, curatori, designer, mondo dell’impresa e del non profit, portano avanti percorsi di ricerca e di dialogo, trasformando quello stesso sguardo etico in prassi creativa, in lavoro, in ricerca.
Da qui nasce anche il recente progetto in progress “Terzo Paradiso”, sorta di utopia che unisce, nell’immagine modificata del simbolo dell’infinito matematico, l’innesto fecondo e rivoluzionario tra il primo paradiso (quello in cui uomo e natura vivevano in stato d’armonia) e il secondo paradiso (quello del trionfo della scienza, della globalizzazione, dell’exploit della tecnologia). Così, mentre porta in giro performance, spettacoli, azioni e progetti, che danno corpo a questo pensiero nuovo sull’arte, Pistoletto continua a essere al centro di grandi mostre e retrospettive, con le sue intuizioni storiche: : dai “Quadri specchianti”, che inglobavano lo spettatore nello spazio riflettente, accanto alle figure fisse ritagliate in superficie, fino a certe opere iconiche, come la “Venere con gli stracci” del 1967, che tramutava una scultura neoclassica in ambiguo oggetto sospeso, straniato in mezzo a un cumulo di vecchi abiti sottratti al quotidiano.
Pistoletto è il quinto ospite del prossimo ciclo milanese dei Martedì Critici, organizzato insieme al Museo Pecci. Una bella occasione per ascoltare dalla viva voce di uno dei più grandi artisti italiani viventi il racconto di una lunga carriera e il senso di un lavoro che si evolve, nei decenni, in direzioni sempre nuove. A introdurlo i due curatori, Alberto Dambruoso e Stefano Pezzato.
– Helga Marsala
I Martedì Critici – Michelangelo Pistoletto
a cura di Alberto Dambruoso e Stefano Pezzato
18 marzo 2014
Museo Pecci – Ripa di Porta Ticinese 113, Milano
ore 19.30
Ingresso: libero
www.imartedicritici.com
www.centropecci.it
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