Furto con “strappo” a Pompei: trafugato un frammento di affresco dalla Domus di Nettuno, scomparsa la porzione che ritrae Artemide al fianco di Apollo. Il commissario UE alla Cultura: “i responsabili si dovrebbero vergognare”
Un’ulteriore tegola si abbatte su Pompei: in senso questa volta figurato, visto che la nuova ondata di sdegno e polemiche non arriva a seguito dell’ennesimo crollo – Il Sole 24Ore ne ha contati 29 solo negli ultimi cinque anni – ma per un fatto che lega agli annosi problemi di incuria anche il dolo. Misura […]
Un’ulteriore tegola si abbatte su Pompei: in senso questa volta figurato, visto che la nuova ondata di sdegno e polemiche non arriva a seguito dell’ennesimo crollo – Il Sole 24Ore ne ha contati 29 solo negli ultimi cinque anni – ma per un fatto che lega agli annosi problemi di incuria anche il dolo. Misura una ventina di centimetri quadrati il frammento di affresco staccato a colpi di scalpello da un muro della Domus di Nettuno, per ironia della sorte inserita nel novero degli interventi di rilancio della cosiddetta Grande Pompei: un furto clamoroso quello del brano che ritrae Artemide vicina al fratello Apollo, svelato in queste ore dalle edizioni on-line de Il Mattino e de il Messaggero. A quanto è stato possibile ricostruire la scoperta daterebbe alla settimana scorsa, e sarebbe stata effettuata da uno dei ventisei custodi chiamati a presidiare gli oltre sessanta ettari dell’area archeologica: dato di per sé significativo, che la dice lunga sulle difficoltà di mantenere sotto controllo una situazione così complessa e articolata. Comprensibilmente immediate le reazioni, a partire da quella rilasciata all’ANSA da parte del commissario UE della Cultura Androulla Vassillou: “i responsabili si dovrebbero vergognare”, ma è naturalmente sul fronte interno che è pronta a scatenarsi al bagarre. Con il mirino puntato sul neo-ministro Dario Franceschini, che non più tardi di un paio di settimana fa – fresco di nomina – dichiarava sicuro: “l’Europa ci guarda ma noi faremo bene il nostro lavoro e restituiremo Pompei al mondo”. Già partita da parte del gruppo della Lega Nord in Senato l’interrogazione a risposta scritta che chiede conto al ministro dei rischi che situazioni del genere possano portare alla revoca dei fondi stanziati da Bruxelles per la conservazione e tutela del sito.
– Francesco Sala
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