La coscienza dell’appartenenza sociale si basa da sempre sulla partecipazione a un sapere e a una memoria comuni, trasmessi attraverso l’impiego di un sistema simbolico altrettanto comune: la cultura. Non solo parole, frasi e testi, ma anche riti e danze, modelli e ornamenti: perché tutto può diventare segno per codificare la comunanza, e non conta il medium, ma sono la funzione allegorica e la struttura semiotica a essere determinanti. Proprio questa sorta di mistica memoria culturale, sono le Americhe da ri-scoprire per Zoè Gruni (Pistoia, 1982). Una mostra che raccoglie un corpus di opere prodotte dal 2004 a oggi, in cui la nomade artista trasfigura la realtà secondo un lessico e una genealogia onirica attraverso cui tornare a identificarci tutti come collettività. Miti d’oggi, per un catalogo di totem, personaggi e luoghi impossibili, che raccontano, esorcizzandole, le grottesche Cronache di Bustos Domecq dei nostri tempi.
Sarah Venturini
Firenze // fino al 18 aprile 2014
Zoè Gruni – Le Americhe
IL PONTE
Via di Mezzo 42b
055 240617
[email protected]
www.galleriailponte.com
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