Manifesta 10, ecco tutti gli artisti presenti a San Pietroburgo: dall’Italia ci saranno Lara Favaretto e Paola Pivi. Prestigioso l’elenco, da Marlene Dumas a Thomas Hirschhorn, da Francis Alÿs a Ragnar Kjartansson
“Da sempre scegliamo di operare in aree contrastate, perché crediamo che l’arte fornisca prospettive e stimoli riflessioni sulla società. Ora mi rivolgo a chi detiene il potere, chiedendo ogni sforzo per trovare soluzioni pacifiche a ogni situazione controversa e conflittuale, in particolare in Ucraina”. Non rinuncia ad agganciarci alla drammatica attualità, Hedwig Fijen, direttrice di […]
“Da sempre scegliamo di operare in aree contrastate, perché crediamo che l’arte fornisca prospettive e stimoli riflessioni sulla società. Ora mi rivolgo a chi detiene il potere, chiedendo ogni sforzo per trovare soluzioni pacifiche a ogni situazione controversa e conflittuale, in particolare in Ucraina”. Non rinuncia ad agganciarci alla drammatica attualità, Hedwig Fijen, direttrice di Manifesta, nel presentare ufficialmente i dettagli della decima edizione che si terrà a San Pietroburgo da fine giugno a ottobre, curata Kasper König, tra il 2000 e il 2012 direttore del Museo Ludwig di Colonia.
Un lungo e articolato documento presenta approccio curatoriale dell’evento e artisti invitati. E qui registriamo con soddisfazione la presenza di Lara Favaretto, artista ormai habituè delle grandi rassegna internazionali, dopo la riuscita e ingombrante installazione proposta a Kassel per la Documenta curata da Carolyn Christov-Bakargiev. L’artista trevisana creerà una grande installazione all’interno delle eleganti gallerie delle antichità italiane del Museo Ermitage: un omaggio all’italianità storicamente molto presente nella capitale del Baltico, notoriamente per buona parte edificata da architetti tricolori. La rappresentanza italica a Manifesta, tutta al femminile, è garantita anche da Paola Pivi, altra artista da tempo stabilmente integrata nella scena globale ai massimi livelli. Due artiste che si confermano fra le uniche italiane della generazione post-Cattelan che, insieme a Francesco Vezzoli, stanno arrivando ad una riconoscibilità internazionale matura.
I progetti espositivi saranno disposti per i due terzi nell’ala recentemente rinnovata dell’Ermitage, per un terzo nel Palazzo d’Inverno. Cinquantacinque nel complesso gli artisti internazionali presenti, dal russo Pavel Pepperstein all’ucraino Boris Mikhailov, da Marlene Dumas a Maria Lassnig – ad un nuovo importante riconoscimento, dopo il Leono d’Oro alla Biennale di Venezia 2013, da Thomas Hirschhorn a Francis Alÿs. König ha poi invitato Joanna Warsza a curare il Public Program, che allineerà altri grandi nomi, da Ragnar Kjartansson a Deimantas Narkevičius.
Elenco completo degli artisti
Francis Alÿs, Guy Ben-Ner, Joseph Beuys, Karla Black, Louise Bourgeois, Pavel Braila, Marc Camille Chaimowicz, Jordi Colomer, Josef Dabernig, Lado Darakhvelidze, Rineke Dijkstra, Marlene Dumas, Nicole Eisenman, Lara Favaretto, Vadim Fishkin, Katharina Fritsch, Dominique Gonzalez-Foerster, Ann Veronica Janssens, Thomas Hirschhorn, Alevtina Kakhidze, Mike Kelley, Ragnar Kjartansson, Elena Kovylina, Ilya Orlov e Natasha Kraevskaya, Maria Lassnig, Klara Liden, Erik van Lieshout, Vladislav Mamyshev-Monroe, Henri Matisse, Boris Mikhailov, Yasumasa Morimura, Olivier Mosset, Juan Muñoz, Deimantas Narkevičius, Bruce Nauman, Tatzu Nishi, Kristina Norman, Timur Novikov, Henrik Olesen, Pavel Pepperstein, Susan Philipsz, Giovanni Battista Piranesi, Alexandra Pirici, Paola Pivi, Gerhard Richter, Wael Shawky, Cindy Sherman, Slavs and Tatars, Alexandra Sukhareva, Wolfgang Tillmans, Joëlle Tuerlinckx, Clemens von Wedemeyer, Otto Zitko
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