Da residenza privata ad affittacamere di lusso. Nasce a Roma AAA Amor, Art&Apartments, battezzato da una collettiva lampo. “Art is Real”: cinque piani, ventuno artisti, un mostra lunga un giorno. Le foto del work in progress, in anteprima
L’arte come veicolo di rivalutazione e di promozione, occasione per raccontare al pubblico la storia e il futuro di uno spazio, facendone temporaneo contenitore creativo. Una strategia in voga da molti anni, che unisce arte, architettura, politica immobiliare, estetica relazionale. Stavolta parliamo di Roma e di un palazzo storico del centro: siamo in zona Navona, […]
L’arte come veicolo di rivalutazione e di promozione, occasione per raccontare al pubblico la storia e il futuro di uno spazio, facendone temporaneo contenitore creativo. Una strategia in voga da molti anni, che unisce arte, architettura, politica immobiliare, estetica relazionale. Stavolta parliamo di Roma e di un palazzo storico del centro: siamo in zona Navona, in quella piazza che prende il nome dal celebre frammento scultoreo ellenistico – detto “Pasquino” – addossato a Palazzo Braschi e da tempi immemori usato come oracolo a cui assegnare, nella notte, brani satirici anonimi a sfondo politico-sociale.
Qui, per anni, si sono incontrati artisti, scrittori, librai, in un clima di grande fermento culturale. E proprio qui, al civico 69, un’abitazione finora utilizzata come residenza privata, apre le sue porte alla città, tramutandosi per un giorno intero in spazio espositivo: un appuntamento che introduce, concretamente e simbolicamente, la futura fase operativa, prevista per il prossimo autunno, quando tra quelle stesse mura partirà il progetto AAA, Amor – Art&Apartments. Nell’attesa, dunque, di presentarsi nelle vesti di “affittacamere di lusso del nuovo millennio, nel quale i servizi studiati sono all’insegna dell’unconventional hospitality”, l’appartamento ospita il prossimo 3 aprile Art is Real – Una collezione impermanente, collettiva a cura di Silvia Litardi e Guendalina Salini, della durata di sole dodici ore (dalle 9 alle 21). Giusto il tempo di un opening prolungato, per consumare la sorpresa rapidamente, cogliendola al volo. Una sorta di rito di passaggio, che coinvolge pubblico ed artisti, e che parte dalla facciata, per proseguire poi all’interno.
Si chiama infatti Flo l’opera di Davide D’Elia concepita, col suo slancio verticale, per il prospetto, in relazione agli edifici circostanti e alla celebre piazza. In vetrina c’è poi lo street-artist americano Aakash Nihalani, con un intervento site specific realizzato in collaborazione con la Galleria Wunderkammern di Roma, mentre le sale interne e gli spazi di raccordo della palazzina, lungo cinque piani interi, diventano contenitori di altre opere, idee, visioni, scritture.
Subito dopo aver segnato l’inizio del nuovo ciclo, con un battesimo che accende i riflettori sullo spazio, l’edificio avvierà il cantiere per la ristrutturazione e la trasformazione in Apartments House di lusso. Gli altri artisti coinvolti sono: Simone Cametti, Michela de Mattei, Jacopo Ceccarelli aka 2501, Gregorio de Luca Comandini, Federica Di Carlo, Emiliano Maggi, Marino Melarangelo, Seboo Migone, Diego Miguel Mirabella, Matteo Nasini, Caterina Nelli, Giorgio Orbi, Multo Giacentimi, Giuseppe Pietroniro, Gioacchino Pontrelli, Fiorella Rizzo, Pietro Ruffo, Guendalina Salini, Antonello Viola.
– Helga Marsala
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