Salone del Mobile 2014. L’architettura si mette in posa. Vico Magistretti e la sua Milano

In posa come statuarie modelle, le architetture di Vico Magistretti si lasciano riprendere da fotografi del calibro di Gabriele Basilico. La raccolta degli scatti diventa una mostra allestita da Paolo Ulian. Mentre un video girato dall’alto sorvola sei edifici milanesi del maestro

“A me piace il concept design, quello che è talmente chiaro che puoi anche non disegnarlo. Molti dei miei progetti li ho trasmessi al telefono”.  La sintesi del pensiero di Vico Magistretti è racchiusa in questa semplice affermazione.  Un progetto di design può dirsi riuscito quando è talmente semplice da spiegare che può essere descritto per telefono. I prodotti del maestro, dall’iconica lampada Eclisse alla sedia Selene, passando per Atollo o Vidun – solo per citarne alcuni – non fanno altro che confermare la sua teoria. É un design democratico quello di Magistretti, lineare, immediato, che arriva alle persone senza bisogno delle istruzioni per l’uso.
E i palazzi dell’architetto milanese non sono da meno. Lo testimonia la mostra Architetture in Posa. Le opere di Vico Magistretti a Milano, che fino al 19 dicembre 2014 occupa le sale della fondazione omonima, nella storica sede di via Conservatorio, a Milano.
L’allestimento degli scatti è lasciato nelle mani di un maestro contemporaneo del design italiano: Paolo Ulian, che è idealmente legato a Magistretti dagli stessi principi progettuali. Le fotografie dei palazzi milanesi – tra cui la Chiesa Santa Maria Nascente al QT8 (1947-55, con Mario Tedeschi), la Torre al Parco Sempione in via Revere (1953-56, con Franco Longoni), la casa in via Leopardi (1958-61, con Guido Veneziani) la casa in piazza San Marco (1966-73) e il dipartimento di Biologia dell’Università Statale (1978-81, con Franco Soro) – sono raggruppate in composizioni di cornici che suggeriscono la sagoma dei palazzi. Queste leggere architetture, ricostruite da Ulian in forma di omaggio, sono sospese a un centimetro da terra, quasi per esaltarne l’ineffabile semplicità.
Arricchisce l’esposizione un affascinante video di Francesca Molteni – che vi mostriamo nella sua versione integrale in cui sei degli edifici di Magistretti sono ripresi in volo da un drone. Una passeggiata a volo d’uccello che conduce, lungo il tempo di suggestivi tappeti musicali, tra dettagli, scorci, citazioni, schizzi, coperture, prospetti. L’inusuale prospettiva offre un ulteriore punto di vista sull’architettura, puntando sull’impatto emozionale. Visioni inedite, che insegnano a conoscere e riconoscere il segno di un maestro.

–   Valia Barriello

fino al 19 dicembre 2014
Fondazione Vico Magistretti  Via Conservatorio 20, Milano
www.vicomagistretti.it


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Valia Barriello

Valia Barriello

Valia Barriello, architetto e ricercatrice in design, si laurea nel 2005 presso il Politecnico di Milano, Facoltà di Architettura, con la tesi "Una rete monumentale invisibile. Milano città d'arte? Sogno Possibile". Inizia l’attività professionale collaborando con diversi studi milanesi di…

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