Ettore Spalletti: ogni cosa è illuminata
Maxxi, Roma – fino al 14 settembre 2014. Parte dal Maxxi di Roma il grande progetto espositivo nato dalla sinergia con altre due importanti istituzioni culturali italiane, la Gam di Torino e il Madre di Napoli. Settanta opere, un solo titolo, tre musei e quattro curatori per la più esaustiva mostra antologica dedicata ad Ettore Spalletti. Un’immersione nella luce e nel colore.
Curata da Anna Mattirolo, Un giorno così bianco, così bianco è il primo dei tre percorsi espositivi dedicati a Ettore Spalletti (Cappelle sul Tavo, 1940) riuniti in un solo, grande progetto che coinvolge anche la Gam di Torino e il Madre di Napoli e racconta ogni aspetto della sua pratica artistica. Filo conduttore della mostra – ed esposta in tutte e tre gli eventi –è una fotografia di grande formato, E porgere, chissà da quale tempo, quanto rimane vivo, del 1976, in cui le mani dell’artista sembrano accarezzare pigmenti e superfici polverose, come a fissare, ancora una volta, l’esperienza materico-visiva alla base della sua ricerca.
Spalletti concepisce la mostra romana come una grande installazione ambientale che pervade ogni dimensione architettonica della Galleria 4 del Maxxi, nell’eroico tentativo di non soccombere alla gelida prepotenza degli spazi progettati da Zaha Hadid. Ci riesce componendo un ambiente metafisico puntellato da elementi geometrici e plastici, teatro di una luce che si condensa e si fa volume, irradiando vita, respiro, armonia. Solo dal centro della sala è possibile percepire in pieno gli equilibri visivi e spaziali, delicati come le tonalità di colore impiegate, ricchi di pause e assonanze come un’orchestrazione musicale, dei lavori più recenti dell’artista abruzzese. È come se gli elementi architettonici della galleria – pavimento, pareti, soffitto – siano in corrispondenza con le componenti del paesaggio italiano, nel dar vita a un’esperienza visiva e spirituale che tocca le distese azzurre, “pulviscolo del cielo” e del mare (A Voce bassa, 2014; Parole di Colore, 2011), l’omaggio totemico al sole e alla tradizione classica e rinascimentale (Colonne del Sole, 2014), l’accecante luce del suo Adriatico (Un giorno così bianco, così bianco, 2013). Un percorso meditativo in cui ascoltare pause, accordi e silenzi, perdendosi nelle morbide variazioni luminose di stesure mai del tutto monocrome, ma dense, varie e complesse, risultato di stratificazioni, essiccazioni, abrasioni.
Il passo, lo sguardo e il respiro sono scanditi da illusioni ottiche e plastiche; luce, materia e colore sconfinano da tele a pareti, da ombre a rilievi, rivelando accordi cromatici e materici poetici quanto disarmanti, nella loro nuda e potente semplicità. Dov’è il confine tra pittura, scultura e installazione? È sottilmente celato, poi svelato, dal leggiadro andamento di un allestimento elegante, mai invadente. Dalla superficie concava e la cornice rastremata del “dipinto tridimensionale” Carta, alle quattro tele, lettere dell’alfabeto cromatico di Parole di Colore, dall’orizzonte dilatato e inclinato di A Voce bassa allo spazio ritmato dalle tre Colonne del Sole. Fino all’installazione centrale che dà il nome alla mostra, un microcosmo intimo e raccolto, così abbagliante da ipnotizzare chi vi entra e immergerlo in un “bagno” di luce e colore. Uno straordinario allestimento dai contorni onirici, un’opera globale, commovente, che mette in discussione le nostre certezze sul colore, sulla forma, sulla materia, racchiudendo in sé “il contemporaneo e l’eterno”, come ha dichiarato Andrea Viliani, direttore del Madre e curatore della mostra napoletana.
Marta Veltri
Roma // fino al 14 settembre 2014
Ettore Spalletti – Un giorno così bianco, così bianco
a cura di Anna Mattirolo
Catalogo Electa
MAXXI
Via Guido Reni 4a
06 39967350
[email protected]
www.fondazionemaxxi.it
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