Spugna e sapone: Berlino ripulisce l’East Side Gallery. Iniziativa popolare per eliminare le scritte che deturpano i graffiti sul tratto del Muro
Passate da Berlino? Volete dare il vostro contributo a salvaguardare un pezzo di Storia? C’è una spugna anche per voi! La trovate domenica 27 aprile, a partire da mezzogiorno, a un passo dalla O2 Arena: da qui parte il più lungo tratto del Muro mantenuto nella sua posizione originale, frammento di memoria che scorre per […]
Passate da Berlino? Volete dare il vostro contributo a salvaguardare un pezzo di Storia? C’è una spugna anche per voi! La trovate domenica 27 aprile, a partire da mezzogiorno, a un passo dalla O2 Arena: da qui parte il più lungo tratto del Muro mantenuto nella sua posizione originale, frammento di memoria che scorre per un kilometro e trecento metri sulla Mühlenstrasse. Una scheggia di passato e, al tempo stesso, una sconfinata tela a servizio di decine di street artist, che negli ultimi venticinque anni hanno scaricato attraverso oltre cento pezzi sogni e suggestioni, frustrazioni ed emozioni. La facciata del muro che guarda verso est, la più ricca di graffiti, è da tempo etichettata come East Side Gallery: come tale meta di pellegrinaggi turistici, salve di foto ricordo e – al pari di qualsiasi monumento – vittima di inciviltà e degrado. Sono centinaia le firme, i messaggi, gli scarabocchi che spuntano come funghi deturpando la visione complessiva di quella che è testimonianza istintiva, appassionata, empatica dell’anima della città.
Arriva allora la chiamata alle armi da parte dell’associazione no profit che si occupa della manutenzione del muro: che mette a disposizione spugne e detersivo, chiedendo alla città di rimboccarsi le maniche e passare, insieme, una domenica a ripulire i murales delle scritte che li obnubilano. A dare il proprio contributo, secondo quanto riporta la webzine italofona di Berlino, Il Mitte, anche diversi tra gli artisti autori dei graffiti: da Kani Alavi a Dmitri Vrubel, che ha firmato il pezzo che riproduce lo storico bacio tra Leonid Brežnev e Erich Honecker.
– Francesco Sala
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