Vittorio Messina al Macro. Nonostante tutto

Macro Testaccio, Roma - fino al 4 maggio 2014. Babele è ancora attuale. E riecheggia, secondo Vittorio Messina, nelle nostre città contemporanee, caotiche e invivibili. Una mostra inaugurata e svoltasi fra le mille polemiche che avvolgono il museo romano, di cui vi stiamo raccontando le vicende passo passo.

Postbabel e dintorni si svolge all’interno dei due padiglioni del Macro e comprende lavori recentissimi di Vittorio Messina (Zafferana Etnea, 1946; vive a Roma), alcuni eseguiti appositamente per questa occasione. La mostra al Macro Testaccio è strettamente collegata a quella che si svolge in Germania presso la Kunsthalle di Göppingen inaugurata ad aprile; in entrambe, infatti, l’artista espone opere che sono rappresentative della sua produzione e visione estetica degli ultimi anni.
Al Macro vengono presentati lavori eterogenei accomunati dalla ricerca dell’artista sulla città, sullo spazio abitato, sulla civiltà. Tutto comincia, secondo Vittorio Messina, dalla costruzione della Torre di Babele narrata nella Bibbia. E dopo quell’impresa fallimentare, nonostante la punizione divina compiuta con la dispersione su tutta la Terra e la confusione del linguaggio, gli uomini anziché cessare di costruire continuarono, dando vita ad agglomerati urbani disordinati e indistinti, estranianti per chi li abita. Questo stesso senso di estraniazione l’artista lo trasmette nelle sue opere, soprattutto nelle due grandi installazioni poste all’entrata dei padiglioni, sorta di architetture non finite e desolate che si possono anche attraversare, realizzate assemblando materiali edili tenuti insieme da morsetti: blocchetti cementizi, assi lignei da cantiere, serramenti in alluminio. L’effetto di spaesamento è ancor più amplificato dalla presenza di ombrellini dai colori sgargianti che sovrastano la prima installazione e da piccoli scaffali in toni meno accesi posti nella seconda.

Vittorio Messina - Postbabel e dintorni - veduta della mostra presso il Macro Testaccio, Roma 2014

Vittorio Messina – Postbabel e dintorni – veduta della mostra presso il Macro Testaccio, Roma 2014

Nel prosieguo della mostra troviamo tre gouache raffiguranti città, quattro piccoli plastici in terra cruda con elementi-giocattolo rappresentanti luoghi non meglio definiti, un pannello con mattonelle, lastre in marmo di Carrara e tubi usati per lo scolo delle acque piovane; e poi un’infilata di ringhiere in ferro appese alla parete come fossero balconcini con tende di seta colorate; e ancora, i neon utilizzati per i vestiti dismessi appesi a stampelle anch’esse in neon, in un riuscito connubio con gli elementi in ferro caratteristici del luogo che ospita la mostra, in origine mattatoio.
Discorso a parte per l’opera Hermes, in cui Messina indaga non più il senso dello spazio ma quello del tempo. Una videoproiezione tratta da un film realizzato nel 1970 che l’artista riscopre nel 2008 e modifica dilatandolo, facendolo durare 72 ore; lo proietta poi diviso in parti contemporaneamente su altrettanti monitor, impedendone, di fatto, la “normale” fruizione.

Barbara Di Tanna

Roma // fino al 4 maggio 2014
Vittorio Messina – Postbabel e dintorni
a cura di Bruno Corà
MACRO TESTACCIO
Piazza Orazio Giustiniani 4
06 671070400
[email protected]
www.museomacro.org

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Barbara Di Tanna

Barbara Di Tanna

Sono un architetto, mi occupo di progettazione architettonica e interior design. In passato ho lavorato nell'ambito del restauro architettonico ed archeologico. Ho sempre dipinto, disegnato, creato. Adoro lavorare con le mani e mi interessa l'arte in tutte le sue forme.…

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