Beyond Entropy a Venezia. Biennale bis: dopo la vittoria con l’Angola per l’Arte, un progetto con l’Albania per l’Architettura. Adrian Paci ed Edi Hila
A interpretare per il Padiglione Albania il tema della prossima Biennale di Architettura, “Fundamentals – Absorbing modernity: 1914-2014”, sono due artisti di punta: Edi Hila e Adrian Paci. Potential Monuments of Unrealised Futures è un’indagine intorno ai percorsi accidentati ed interrotti della modernità, che hanno caratterizzato la storia recente del territorio albanese. L’architettura, in questa […]
A interpretare per il Padiglione Albania il tema della prossima Biennale di Architettura, “Fundamentals – Absorbing modernity: 1914-2014”, sono due artisti di punta: Edi Hila e Adrian Paci. Potential Monuments of Unrealised Futures è un’indagine intorno ai percorsi accidentati ed interrotti della modernità, che hanno caratterizzato la storia recente del territorio albanese. L’architettura, in questa prospettiva, diventa dimensione reale e metaforica, da cui filtrano elementi socio-culturali. La linea moderna viene così assorbita e restituita anche dalla rappresentazione architettonica, che rivive, in forma di frammenti, segni, costruzioni, narrazioni, nelle ricerche di due artisti aperti alla sperimentazione.
Spazi residui, zone marginali, processi di costruzione, piani sghembi e non conclusi, dinamiche dell’incompiuto: tutto questo svicola dal punto di vista architettonico tradizionale, funzionale e organico, per infiltrarsi nella ricerca artistica e stimolare il concetto di potenzialità, di apertura, di trasformazione.
Così, nella serie di quadri dal titolo “Penthouse”, Edi Hila si appropria dei luoghi catturandone le architetture domestiche incompiute, diffuse tra le periferie urbane: le tramuta in icone eteree, le innalza su plinti simbolici e le reinventa come corpi abitativi immaginari, sospesi. Monumenti senza peso che rimodulano, daccapo, lo spazio e la memoria.
Adrian Paci porta a Venezia il suo ambizioso ed imponente progetto “The Column”: il video realizzato a bordo della nave e la colonna corinzia che giace, in orizzontale, all’esterno dello spazio espositivo. La storia del blocco di marmo tramutato in nobile elemento architettonico, a bordo di una nave-officina che attraversa l’oceano, è una storia di lavoro, di polvere, di fatica, di lentezza e di spostamento. Ed è una storia incompiuta, anche questa: la colonna resta al suolo, inerme, incapace di reggere soffitti ed architravi, appesa alla propria bellezza concreta e potenziale.
Il Padiglione Albania della 14esima Biennale di Architettura è curato da Beyond Entropy Europe, ovvero Jonida Turani e Stefano Rabolli Pansera. Un marchio noto al pubblico veneziano, che aveva già conquistato all’ultima Biennale d’Arte il Leone d’Oro per il Padiglione dell’Angola.
– Helga Marsala
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