Da Lucio Fontana a Banksy, ad Andrea Mastrovito: la due giorni di Sotheby’s chiude la stagione primaverile delle aste a Milano
Ultimo importante appuntamento milanese per la stagione primaverile quello delle aste di arte moderna e contemporanea di Sotheby’s del 27 e 28 maggio, con grande attenzione alle opere di Lucio Fontana in occasione della retrospettiva parigina al Musée d’Art Moderne. Rari esempi come il cemento colorato Tavoletta Graffita (Madonna) del 1954 (120mila-180mila euro), numerose ceramiche […]
Ultimo importante appuntamento milanese per la stagione primaverile quello delle aste di arte moderna e contemporanea di Sotheby’s del 27 e 28 maggio, con grande attenzione alle opere di Lucio Fontana in occasione della retrospettiva parigina al Musée d’Art Moderne. Rari esempi come il cemento colorato Tavoletta Graffita (Madonna) del 1954 (120mila-180mila euro), numerose ceramiche eseguite tra il 1950 e il 1955, tra i quali una Testa femminile sempre del 1954 (€40mila-60mila), il vaso Battaglia del 1952 (€60mila-80mila), un grande Specchio (€40mila-60mila) e una Base per Tavolo del 1952 (€80mila-120mila). Non mancherà un Lucio Fontana Concetto Spaziale, Attese, datato 1959, un tre tagli su tela blu che lascia intravedere all’interno un fondo oro. L’opera proviene da un collezionista italiano che la acquistò nel 1970 alla Marlborough Gallery di Roma, ed è stata esposta nel 1998 al Reina Sofia di Madrid (€300mila-400mila).
Molta attenzione agli anni Sessanta: da uno smalto di Mario Schifano, N°10, stimato €130mila-180mila, alle superfici di Agostino Bonalumi con Blu del 1964 (€60mila-80mila), passando per Senza Titolo del 1963 di Piero Dorazio (€40mila-60mila) fino all’opera del 1969 Argentino di Jesus Rapahel Soto (€40mila-60mila). Passando agli anni ’60 milanesi, due Volumi, uno bianco ed uno nero (35mila-45mila ciascuno), e Oggetto ottico-dinamico (40mila-60mila) di Dadamaino, un dittico di Turi Simeti del 1967, stimato €70mila-80mila; un Paolo Scheggi del ’62, Nero (€50mila-60mila).
Del 1952 un Afro realizzato appositamente per la XXVI Biennale di Venezia, stimato €80mila-120mila, ed un Santomaso del ’59, Pietra Antica, stimato €100mila-150mila, esposto l’anno seguente a Bruxelles (Palais des Beaux-Arts) e ad Amsterdam (Stedelijck Museum). Reduce dal suo record battuto lo scorso autunno nella stessa piazza, Mario Ceroli è presente in catalogo con una scultura il legno intitolata L’Uomo e la Sua Ombra, eseguita nel 1967 (€60mila-80mila): fu acquistata dal collezionista Albert List, che insieme alla moglie Vera contribuì alla fondazione del New Museum of Contemporary Art di New York e all’istituzione di art centers presso importanti università statunitensi.
Tra le opere degli anni 2000, Occhi della Pelle n. 4 di Giuseppe Penone, stimato €80mila-120mila; Composizione n.4 di Bertozzi & Casoni, recentemente esposto a Venezia a Ca’ Pesaro, stimata 25mila-35mila, un lotto venduto venduto a favore della Croce Rosa-Celeste Onlus di Banksy, Mosquito, 2003 (18mila-25mila), ed il giovanissimo Andrea Mastrovito con un grande lavoro di carta intagliata (10mila-20mila).
– Martina Gambillara
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