The Game, quando in campo le squadre sono tre. Il film del progetto di Danilo Correale
Tempo di mondiali di calcio: non c’era momento più azzeccato per presentare il film realizzato dal vincitore dell’ultimo Premio Ermanno Casoli. La documentazione di una bizzarra performance agonistica, condivisa coi lavoratori di tre aziende senesi. Ecco il trailer, in attesa della preview
Tutto parte dall’intuizione di un grande situazionista, il danese Asger Jorn, che nel suo libro The Application of the Triolectical Method in General Situology tesseva le lodi della teoria trialettica, opposta alla tradizionale dialettica di impostazione binaria e di spirito antagonista: detto in soldoni, la cooperazione è meglio dello scontro a due. Più strategica, più solidale, più dinamica, più comunitaria. Lo schema classico dell’’uno contro uno’ si spezza e si dà spazio a giochi di alleanze sempre diverse fra i tre elementi del sistema. Un esempio facile e immediato? Asger Jorn lo trovò nel modello della partita di calcio a tre, giocata su un campo esagonale, con tre squadre, cinque giocatori per ognuna, tre porte, una palla e un nuovo carnet di regole: si gioca tutti insieme e di volta in volta ci si allea con gli uni o con gli altri, per cercare la vittoria. Niente di più intelligente di un sodalizio temporaneo, per battere l’avversario. Questo il senso, lanciato contro tutti i cliché del caso e applicabile a mille ambiti diversi.
Da questa affascinante storia è partito Danilo Correale per il suo The Game, la messa in pratica di una partita di calcio situazionista, per rileggere in una chiave nuova le relazioni tra le persone, le dinamiche di gruppo, il senso dello sport e l’idea dell’arte come partecipazione e occasione di scambio collettivo. L’opera gli ha regalato la vittoria del Premio Ermanno Casoli, XIV edizione, curato da Marcello Smarrelli.
Ne è seguita una call, rivolta a tre aziende senesi, che l’artista ha coinvolto attivamente, come nello spirito del programma promosso dalla Fondazione Casoli: la cristalleria ColleVilca, che ha messo su la squadra Real Cristal, la multinazionale metalmeccanica PR Industrial, che è scesa in campo come GladiaTori, e la Trigano, leader nel settore dell’autocaravan, con gli Esuberanti 301. A fare da arbitro c’era un altro artista, Cristian Chironi, eccellente interprete delle non regole di un non codice completamente inventato. Partita giocata in un freddo 8 dicembre del 2013 e documentata tramite fotografie e riprese video.
Il film The Game, formalizzazione conclusiva del lavoro di Correale, viene presentato in anteprima la sera del 13 giugno, alle 19, presso lo storico Cinema Nuovo Pendola di Siena. Un assaggio è in questo trailer, che restituisce già il senso di una lunga, complicata, intensissima sfida, in cui a vincere, in realtà, sono stati tutti. L’artista, che si è portato a casa un premio, il team della Fondazione, con la sua mission culturale sempre di altissimo profilo, e soprattutto i lavoratori, protagonisti di un’esperienza fuori dal comune, sbocciata in quel miracoloso spazio di tangenza tra la routine professionale e l’impulso di rottura offerto dalla ricerca artistica e intellettuale.
Helga Marsala
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