La Pop Art parla russo. Mikhail Roginsky a Venezia
Ca’ Foscari Esposizioni, Venezia - fino al 28 settembre 2014. L’Università della Laguna inaugura l’ennesima mostra sulle arti visive sovietiche, proseguendo un trend qualitativo degno di nota. E per la Biennale di Architettura è stata scelta la pittura di Mikhail Roginsky, padre della Pop Art russa. Per la prima volta in Italia.
Ponetevi questa domanda: dove, in Italia, si può visitare una mostra dedicata all’arte russa? A Firenze, magari. E poi? Forse a Milano, ma raramente. Se invece volete andare a colpo sicuro, vi conviene spostare l’attenzione su Venezia. Qui, dal 2011, l’Università Ca’ Foscari e il suo Centro studi sulle Arti della Russia hanno avviato un filone espositivo dedicato alle arti visive sovietiche. Facciamo un breve ripasso: nel 2011 la personale su Dimitri Prigov; poi nel 2012 le fotografie di Rodcenko e, nel 2013, i disegni di Jurij Lotman – giusto per citarne alcuni. Il 2014, invece, è l’anno di Mikhail Roginsky (Mosca, 1931-2004), pittore scomparso esattamente dieci anni fa.
La retrospettiva è ospitata negli spazi espositivi di Ca’ Foscari che, per l’occasione, sono stati rimodulati da Eugene Asse: il colore scuro delle pareti si sposa benissimo con le tonalità delle tele; l’unica pecca è che gli spazi, seppur piccoli, sono stati resi un po’ labirintici.
Oltre la Porta rossa si focalizza sugli anni parigini del pittore, definito il padre della Pop Art russa, durante il quale ebbe modo di sperimentare maggiormente la sua arte: colori, forme, costruzioni. La Porta rossa (1965) è un quadro del periodo sovietico, sicuramente tra i suoi lavori più famosi; e la “porta” è quella che, idealmente, il pittore ha superato negli anni trascorsi nella capitale francese.
Tra le qualità di questa esposizione, c’è – indubbiamente – la bravura della curatrice nella scelta delle opere salienti, non solo in ordine di bellezza ma anche di significato. Così facendo, hanno creato un piccolo microcosmo in cui sarà possibile apprezzare tutta l’ampiezza e la profondità dell’arte di Roginsky: dallo spazio con le nature morte ai ritratti di oggetti, dai grandi lavori acrilici – dal gusto post-impressionista – al corredo fotografico, senza tralasciare le vedute urbane. Un percorso lungo 120 opere, che va da Parigi alla Mosca sovietica un po’ dimenticata (come l’America di Hopper).
I latini dicevano che la parte più lunga del viaggio è la porta, a voi non resta che attraversarla.
Paolo Marella
Venezia // fino al 28 settembre 2014
Mikhail Roginsky – Beyond the Red Door
a cura di Elena Rudenko
CA’ FOSCARI ESPOSIZIONI – PALAZZO CA’ GIUSTINIAN DEI VESCOVI
Dorsoduro 3246d
041 2346942
[email protected]
www.unive.it
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