Morta Maria Perosino. L’autrice di “Io viaggio da sola”, grande successo Einaudi, era una nota curatrice e storica dell’arte. Stroncata da una malattia
“Per me il viaggio è uno stato d’animo più che uno stato geografico. È più un atteggiamento mentale che mi porto in giro, mi appartiene quando sono in viaggio, ma è presente anche quando sono nella città in cui vivo. Questo libro infatti è certamente una storia di viaggi, ma è soprattutto una storia di […]
“Per me il viaggio è uno stato d’animo più che uno stato geografico. È più un atteggiamento mentale che mi porto in giro, mi appartiene quando sono in viaggio, ma è presente anche quando sono nella città in cui vivo. Questo libro infatti è certamente una storia di viaggi, ma è soprattutto una storia di viaggio all’interno della mia vita”. Così raccontava Maria Perosino in una recente intervista, parlando del suo “Io viaggio da sola”, un romanzo autobiografico, in forma di ironico ed effervescente manuale, tutto costruito intorno alla sua passione del i viaggi. Con quell’idea di portarsi sempre appresso la sua vita, infilandola dentro a un trolley:“l’invenzione che più di tutte ha contribuito alla liberazione delle donne”.
L’ultimo viaggio, il più decisivo, Maria – scrittrice, curatrice e storica dell’arte torinese – lo ha compiuto dentro la malattia. Una dolorosa battaglia contro il tumore, che a 52 anni l’ha portata via. La morte è arrivata oggi, esattamente a un giorno dall’uscita in libreria della sua ultima fatica, “Le scelte che non hai fatto”, pubblicato con Einaudi, sua casa editrice di riferimento. Un titolo che ha adesso un suono crudele, commovente, quasi l’ultimo dono di sé prima dell’addio.
Maria Perosino aveva organizzato talk e incontri (tra i tanti il ciclo “La cultura delle emergenze”, insieme a Bartolomeo Pietromarchi, nel 2007), scritto testi per moltissimi cataloghi (da quello di “Eco e Narciso – Cultura Materiale / Arte”, a cura di Sergio Risaliti e Rebecca De Marchi, a quello per la personale di Loris Cecchini al Museo di Castel Nuovo di Napoli, nel 2000, insieme a Eduardo Cicelyn e Gianfranco Maraniello), e curato diverse mostre: dal progetto dedicato al grande illustratore Lorenzo Mattotti e al suo lavoro su Pinocchio, a quello su Bruno Munari, a Urbino; dall’antologica di Franco Vaccari al Museo Cantonale di Lugano, nel 2008, alla cena-performance di Lucy+Jorge Orta, alla Venaria Reale, ancora nel 2008, ancora con Pietromarchi.
Tre le sue pubblicazioni anche “Effetto Terra”, uscito nel 2010 per Johan & Levi, saggio che rivelava la natura eclettica, il cotè più umano e l’impegno sociale del lavoro di Maria: un compendio sull’impegno di molti artisti contemporanei rispetto all’emergenza climatica e ambientale, in cui si mischiano immagini di opere, testi di scienziati, studosi e scrittori, fornendo una visione originale su una tematica dalla straordinaria attualità politica e culturale.
– Helga Marsala
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