Basel Updates: editoria d’arte quasi assente dalle fiere? Vero, ma ce n’è una dedicata: I never read
Ad Art Basel la sezione dei magazine è nella hall che ospita, fra l’altro, anche Unlimited. Uno spazio circoscritto, suddiviso in tanti loculi uno uguale all’altro, assai dimesso. E non va meglio nelle fiere collaterali: da Liste a Volta, da Scope a The solo project, le riviste e l’editoria d’arte hanno spazi quasi nulli. A […]
Ad Art Basel la sezione dei magazine è nella hall che ospita, fra l’altro, anche Unlimited. Uno spazio circoscritto, suddiviso in tanti loculi uno uguale all’altro, assai dimesso. E non va meglio nelle fiere collaterali: da Liste a Volta, da Scope a The solo project, le riviste e l’editoria d’arte hanno spazi quasi nulli. A risollevare il morale di chi si occupa – per passione, collezionismo o professione – di editoria specializzata ci pensa la terza edizione di I never read, evento organizzato da Johannes Willi, Eveline Wüthrich e Thomas Keller, e che raccoglie alcune decine di stand occupati da editori piccoli e micro (per intenderci: il più grande è probabilmente JRP|Ringier).
Tutti a condividere lunghi tavoli in legno montati su cavalletti, in un allestimento easy e funzionale, oltre che economico ed ecosostenibile. Grande disponibilità da parte degli espositori a raccontare i propri prodotti (semi)artigianali, buona musica, clima professionale e rilassato. È il contesto è assai piacevole, poiché siamo nella Volkshaus, la Casa del Popolo. Certo, i soldi veri sono quelli che circolano in Messeplatz, ma un giro da queste parti merita davvero farlo. E sostenere almeno alcuni di questi eroi dell’editoria non è un gesto caritatevole, poiché il livello qualitativo – nella sua specificità – ha poco o nulla da invidiare alla main fair.
– Marco Enrico Giacomelli
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