San Pietroburgo Updates: in giro per la città cercando i Public Program di Manifesta. Dai Cosacchi di Deimantas Narkevicius ai lettori di Alexandra Pirici
Finalmente il sole scalda San Pietroburgo. Condizioni perfette per esplorare la città facendosi guidare dagli eventi del Public Program di Manifesta. Per idearlo, Joanna Warsza confessa di aver tratto ispirazione dal tabellone della Stazione Vitebsk, dove arrivano i treni provenienti dall’interno del Paese e dall’ex blocco sovietico, la stessa origine degli artisti che ha scelto. È […]
Finalmente il sole scalda San Pietroburgo. Condizioni perfette per esplorare la città facendosi guidare dagli eventi del Public Program di Manifesta. Per idearlo, Joanna Warsza confessa di aver tratto ispirazione dal tabellone della Stazione Vitebsk, dove arrivano i treni provenienti dall’interno del Paese e dall’ex blocco sovietico, la stessa origine degli artisti che ha scelto. È attraverso questa piattaforma che Manifesta entra nel vivo delle molteplici posizioni nei confronti della Russia di oggi. Le nuove generazioni sono molto più critiche sulla politica estera e interna di Putin, rispetto ai loro genitori che ricordano il comunismo. È questa la ragione della bolla che si percepisce, come è accaduto con le Pussy Riot?
Tra i tanti eventi programmati, Deimantas Narkevicius, in collaborazione con la Fondazione per la cultura cosacca, ha organizzato il concerto di un coro che ha cantato tristi canzoni di guerra. Il corpo dei cosacchi, che ha dato un contributo rilevante allo sviluppo di questo paese, era formato prevalentemente da persone salve, provenienti dall’Ucraina. Ci si ritrova poi in un appartamento del quartiere delle gallerie politicamente impegnate, dove ogni settimana sarà allestita una mostra diversa. Gli artisti vivranno nelle stanze per qualche giorno. Pavel Arseniev e Roman Osminkin, fondatori nel 2008 del Laboratory of Poetic Actionism, hanno presentato le loro azioni di disturbo che mescolano poesia contemporanea e Situazionismo. Alexandra Pirici ha scelto tre monumenti arcinoti della città. Ai piedi della statua equestre di Pietro il Grande, dietro la guglia dorata del Palazzo dell’Ammiragliato che si vede da ogni parte di San Pietroburgo, per due ore sono stati sdraiati alcuni lettori di libri. Alexandra spiega che non si tratta di una performance, quanto di aver aggiunto nuove parti viventi al monumento, scelto per i suoi significati simbolici e per la sua posizione.
Chiude la giornata la performance di Slavs and Tartars all’Istituto di Manoscritti Orientali. La direttrice di Manifesta Hedwig Fijen, divisa nel dilemma shakespeariano tra “andare o non andare”, come ha ribadito alla cena di ieri sera, ha avuto ragione: il manzo alla Stroganoff cucinato dal quel cuoco di grande esperienza che è Kaspar Konig è cotto al punto giusto!
– Antonella Crippa
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