Il Signor L.
È una piccola sorpresa nell’estate versiliese la mostra che raccoglie le opere di Sandro Luporini, collaboratore storico di Giorgio Gaber, dipinte fra gli anni ’50 e ’70. Un’occasione per riscoprire l’attività pittorica dell’artista viareggino. Al Circolo Il Fienile fino al 23 agosto.
L’esposizione è stata pensata dall’Associazione Culturale Via Battisti 209, fondata in ricordo di Umberto Franceschini, macellaio di professione, con la passione per la politica e per l’arte, grande amico di Sandro Luporini (Viareggio, 1930) e del fratello Cecco. In mostra sono state riunite circa trenta opere, provenienti da collezioni private, che ben rappresentano le varie stagioni artistiche di Luporini, noto per la sua lunga amicizia e collaborazione con Giorgio Gaber. Non vi aspettate però di trovare le ‘marine’ più famose dell’artista o le sue ‘visioni dalla finestra’, perché si è cercato di selezionare ed esporre le sue opere meno conosciute.
Viareggio, città di nascita, punto di partenza e luogo di ritorno di Luporini, è comunque presente nella ricorrenza dell’elemento marino (pesci, mare, spiagge). Elementi che, come sottolinea Bruno Corà, autore del testo in catalogo, non sono rappresentati come semplici nature morte bensì come cose e luoghi capaci di evocare “nodi psicologici, tipologici e immaginifici per una rinnovata prosodia volta a raccontare problematiche esistenziali, esperienze mentali, stati di coscienza ed emotivi, riflussi della memoria e dell’oblio”. Questo senso di oblio e di difficoltà nel rappresentare la complessità del mondo prende il sopravvento nelle tele degli anni ’60, che si fanno sempre più scure, suggerendo un senso di disagio, melanconia e morte.
E quando nei quadri successivi torna la luce, non si annulla il senso di ambiguità del reale. E allora il mondo fa da sfondo e allo stesso tempo da principio scatenante per percezioni, immagini della memoria, stati di coscienza. Il tempo e lo spazio si fanno sempre più relativi e Luporini inizia a dipingere frammenti di ambienti, attimi sospesi, visioni di corpi nudi che emergono dalla penombra, confusi oltre tende, finestre, oppure riflessi negli specchi.
Negli oli a cavallo tra la fine dei ’60 e i primi ‘70 ritroviamo il mare di Viareggio, che è, ricorda Corà, come “la montagna di Saint Victoire per Cézanne”. Non solo un omaggio a Lorenzo Viani, ma anche lo scenario perfetto per l’apparizione, in lontananza, di figure di uomini silenti e intangibili che ci inchiodano di fronte alla tela. Senza la possibilità di aggiungere niente.
Ottavia Sartini
Viareggio// fino al 23 agosto 2011
Sandro Luporini. 1955/1972 frammenti
A cura di Ovidio Bompressi, Abramo Franceschini, Carlo Battisti, Fabrizio F. V. Arrigoni, Marco Arrigoni, Giovan Battista Romboni
www.circoloilfienile.it
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