M9. Prospettive di futuro tra Venezia e Mestre
Venezia, Fondazione di Venezia - fino al 28 settembre 2014. Una mostra-non-mostra volge al presente il futuro M9, museo-non-museo che darà un nuovo volto al centro di Mestre. In concomitanza con la 14. Mostra Internazionale d’Architettura e con la posa della prima pietra, il Museo del Novecento sembra finalmente assumere le sembianze della realtà.
Fondazione di Venezia vuole fugare ogni dubbio sul tanto atteso avvio del progetto M9, il Museo del Novecento pensato per rianimare il cuore urbano mestrino e di cui la Fondazione è soggetto ideatore e promotore. Ecco quindi M9/Transforming the city, una mostra sui generis ospitata da Palazzo Rio Novo, quartier generale della Fondazione, e presentata come evento collaterale della 14. Mostra Internazionale d’Architettura. È un approfondimento su una creatura architettonica, appunto, che non esiste ancora, ma della quale sono state gettate le basi proprio nel periodo della vernice. Uno sguardo al futuro, dunque, reso concreto dalla dichiarazione di intenti legati al nuovo museo.
Dopo la presentazione, ormai quattro anni fa, dei risultati del concorso per il progetto M9, vinto dallo studio Sauerbruch Hutton, i fautori dell’ambiziosa impresa vogliono svelare qualcosa di più, scegliendo Venezia come ponte verso la terraferma. Negli ambienti rigorosi del palazzo lagunare si dispiega un ricco apparato didascalico che riempie di contenuti il plastico in scala 1:100 del futuro M9. Dal concept alle planimetrie, dai disegni al rendering, dalla presentazione delle singole componenti del museo fino all’ampio excursus sui precedenti progetti dello studio anglo-berlinese, il legame tra le origini e le finalità del Museo del Novecento è costante.
Immaginato come emblema attivatore di rigenerazione urbana, M9 condensa, già nel nome, le peculiarità del museo, della multidisciplinarietà, della metropoli, di Marghera, di Venezia e del Novecento. Ma soprattutto di Mestre, città spesso sottovalutata, eppure profondamente coinvolta nei processi di urbanizzazione del secolo scorso. Lo scopo è creare un centro polifunzionale aperto al resto del centro cittadino, individuando nella fluidità sostenibile le cifra dell’intero progetto. M9, con i suoi 9.200 mq, riabiliterà l’antico convento del XVI secolo affacciato su via Poerio, a lungo abbandonato e ora protagonista architettonico del nascente distretto culturale. Il museo, su tre piani, accoglierà una collezione permanente e rassegne temporanee, attraversando il Novecento grazie alle nuove tecnologie e a soluzioni allestitive non codificate. Fuori e attorno, negozi di marchi “culturalmente” compatibili affiancheranno alla dimensione museale quella del retail, condizione oggi apparentemente imprescindibile.
La risposta alle esigenze di un pubblico eterogeneo sarà garantita da un agevole collegamento tra spazio e funzioni, rispettoso interprete, sulla carta, del genius loci, in pieno stile Sauerbruch Hutton. Non a caso i due architetti hanno scelto il colore di rivestimento in base alla cromia dominante dello spazio urbano mestrino. Ora lo sguardo è davvero rivolto al futuro, in attesa che, una volta costruito, M9 sappia conferire una dimensione più umana al freddo ruolo di provincia metropolitana attribuito a questo snodo del nord est, rasserenando, magari, il controverso rapporto con Venezia.
Arianna Testino
Venezia // fino al 28 settembre 2014
M9 / Transforming the city
a cura di Fabio Achilli, Guido Guerzoni, Louisa Hutton e Matthias Sauerbruch
FONDAZIONE DI VENEZIA
Rio Novo – Dorsoduro 3488u
041 2201211
[email protected]
www.fondazionedivenezia.org
www.m9museum.it
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