Anche così si svecchia l’immagine di una città. Da Carlo Verdone a Woody Allen, i nuovi musei romani diventano protagonisti al cinema
Prima o poi doveva succedere. E anzi è passato anche troppo tempo. Magari, se proprio vogliamo dirlo, sorprende che a battezzare il Maxxi come protagonista di pellicole cinematografie sia lui, Carlo Verdone, ma va bene così, anzi va benissimo: se uno dei più acuti interpreti della romanità certifica come simbolo della città un museo d’arte […]
Prima o poi doveva succedere. E anzi è passato anche troppo tempo. Magari, se proprio vogliamo dirlo, sorprende che a battezzare il Maxxi come protagonista di pellicole cinematografie sia lui, Carlo Verdone, ma va bene così, anzi va benissimo: se uno dei più acuti interpreti della romanità certifica come simbolo della città un museo d’arte contemporanea, significa che forse un po’ di cose – a livello, come dire… percettivo – stanno cambiando sul paese e sulla sua capitale.
Le architetture di Zaha Hadid, è stato rivelato dal sito di Repubblica dal quale abbiamo zitti zitti prelevato questa foto, saranno la quinta scenica per il prossimo lungometraggio firmato dall’attore e regista romano. Posti in piedi in paradiso il titolo del film, che sarà interpretato tra gli altri da Pierfrancesco Favino, Micaela Ramazzotti e Nicoletta Romanoff.
Ma le interrelazioni tra la settima arte e i nuovi musei romani potrebbero non finire qui. Si favoleggia infatti che Woody Allen, in questi giorni quanto mai presente nella capitale per le riprese del suo Bop Decameron, sia in procinto anch’egli di “servirsi” del Maxxi (e anche del Macro) per rendere meno stereotipata la visione di Roma al pubblico in sala…
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