Il teatro, il mare e Gabriel García Márquez. Al via a Formia la decima edizione del Festival dei teatri d’arte mediterranei, fra spettacoli, letture, mostre, laboratori, concerti
“Questa notte è successo qualcosa di molto strano. Era un odore di rose, e sono sicuro che veniva dal mare”: il visionario Tobias, protagonista del racconto di Gabriel García Márquez Il mare del tempo perduto, è perfetto per introdurre la decima edizione del Festival dei teatri d’arte mediterranei di Formia, provincia di Latina. Sia perché la […]
“Questa notte è successo qualcosa di molto strano. Era un odore di rose, e sono sicuro che veniva dal mare”: il visionario Tobias, protagonista del racconto di Gabriel García Márquez Il mare del tempo perduto, è perfetto per introdurre la decima edizione del Festival dei teatri d’arte mediterranei di Formia, provincia di Latina. Sia perché la manifestazione di quest’anno è esplicitamente dedicata allo scrittore colombiano scomparso quattro mesi fa, sia per l’evocativo rimando a qualche cosa di misterioso che giunge dal mare, topos di questo piccolo e ostinato evento. La rassegna promossa dal Teatro Bertolt Brecht (con la direzione artistica di Maurizio Stammati) propone infatti – dal 29 agosto al 2 settembre – letture, mostre, laboratori, concerti e spettacoli coinvolgendo anche artisti che abitano “al di là del mare”.
Tra essi, vale sottolineare almeno la presenza della compagnia indiana Milòn Mèla, che presenterà una parata, uno spettacolo e un seminario per attori e danzatori. La pratica dei laboratori è parte importante nel lavoro di questo ensemble fondato (e ancora oggi diretto) da Abani Biswas al termine della sua esperienza come collaboratore nel progetto del Teatro delle Sorgenti di Jerzy Grotowski, di cui fece parte dal 1979 al 1983 in Polonia. Nei primi vent’anni di vita, la compagnia ha coinvolto nel proprio progetto maestri di quattro fra le più antiche discipline artistiche dell’India (musica Baul del Bengala, arte marziale Kalaripayattu del Kerala, danza Chau del Jharkand e danza Gotipua dell’Orissa), che Milòn Mèla ha contribuito a diffondere grazie agli spettacoli e ai laboratori tenuti in India, Italia e in tutto il resto d’Europa.
Le prime tre giornate di Festival si apriranno con la lettura all’alba, tra i ruderi di Villa di Mamurra nel Parco Regionale di Gianola, del Prometeo Incatenato, la tragedia che Eschilo fa iniziare con l’affermazione: “Eccoci giunti ai confini della terra”. Per l’appunto.
– Michele Pascarella
http://www.teatrobertoltbrecht.it/
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