Novità dal fronte veneziano. Il Toolkit Festival, realtà che già dal 2011 si occupa di portare in Laguna le sperimentazioni più avanzate in fatto di arte digitale, organizza una serie di workshop per la fine di settembre. Incentrati sul tema della multimedialità, i corsi saranno tenuti da artisti e ricercatori particolarmente attivi nel settore: Martin Romeo, fondatore del festival, Luca Pozzi e Andrea Santini.
Diversi ma complementari i temi trattati: i laboratori, che si svolgeranno in contemporanea e avranno la durata di tre giorni, indagheranno, rispettivamente, il tema delle immagini, quello dello spazio-tempo e quello del suono. Si tratta, com’è facile intuire, di focus particolarmente importanti nel settore dell’arte elettronica, spesso fondata sull’interazione con lo spettatore e sulla costruzione di ambienti immersivi, che reagiscono e mutano alla presenza e al comportamento di chi li abita.
Il laboratorio guidato da Martin Romeo, nato a Carrara ma cresciuto in Argentina, si intitola Realizzare le immagini ed è incentrato sulle tecniche utilizzate nella progettazione di installazioni interattive e spettacoli di teatro e danza (scenografie interattive, performance audiovisuali, projection mapping, body tracking).
Obiettivo del workshop è indagare, sia da un punto di vista teorico che pratico, le possibilità messe in campo da questo nuovo modo di concepire l’opera d’arte, non più oggetto statico e immutabile, ma vera e propria entità vivente. Al centro del laboratorio, in particolare, l’uso del software VVVV, che sarà illustrato nelle sue funzioni principali, per imparare come “programmare in real time partendo dalla connessione di molteplici webcam per mappare e modificare l’ambiente circostante, con la propria presenza o movimento, rendendolo interattivo”. Particolarmente interessante anche l’uso di Kinect, una tecnologia nata nell’ambito dei videogame (è stata rilasciata da Microsoft come accessorio della console Xbox 360) ma “adottata” già da diversi anni da numerosi artisti in tutto il mondo, che la modificano, piegandola ad usi creativi spesso sorprendenti.
Il secondo workshop, guidato dal milanese Luca Pozzi, si intitola I messaggi della gravità – Fascinazioni sul significato del termine network tra arte, fisica teorica e nuove tecnologie. Il tema, decisamente affascinante, è quello del ripensamento della nostra concezione spazio-temporale. Il laboratorio infatti, si pone come obiettivo l’offerta di “basi immaginative in grado di superare i luoghi comuni legati a una concezione dell’universo (euclideo).” Il programma include un’ampia introduzione teorica e una sessione pratica che comprende anche delle esercitazioni di applicazione della tecnica della “realtà aumentata” all’interno di musei veneziani.
A completare l’offerta ci pensa il workshop Reinventare il suono – Introduzione alla programmazione audio in Pure Data, ideato da Andrea Santini, artista, docente e ricercatore nell’ambito della musica elettroacustica, live-electronics, sound-art, new media, teatro e interazione audiovisiva. Al centro del laboratorio, l’analisi e l’utilizzo del software Pure Data, uno dei più adottati in capo artistico per la programmazione di strumenti, sistemi e applicazioni per l’audio e il sound design interattivo.
Valentina Tanni
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